martedì 2 ottobre 2012

A little bit Psychic: Pride and Prejudice with a modern twist di Aimée Avery

Carissimi Lettori e Amici di Old Friends & New Fancies,

Siamo ancora una volta nel nostro salotto, con una graditissima ospite, la simpaticissima Tintaglia dal blog La città dei libri sognanti, che ringraziamo immensamente. Ancora una volta Tintaglia e LizzyGee hanno condiviso la lettura di un romanzo per festeggiare il Pride and Prejudice Anniversary e... ancora una volta la scelta è caduta su un libro... diciamo poco meritevole (ma che sfortuna!)
Il romanzo in questione è A little bit Psychic: Pride and Prejudice with a modern twist di Aimée Avery. Vi possiamo solo dire che abbiamo avuto bisogno dell'aiuto della carissima Cassandra per purificare i nostri occhi dopo la lettura...
Ad ogni modo siamo pronte a presentarvi la recensione che - se non altro - è stata molto divertente da redigere!

NB per seguire la recensione ricordate che :
LizzyGee scrive con caratteri Georgia VERDI
Tintaglia scrive con caratteri Trebuchet MAGENTA
SCHEDA LIBRO 
Autore: Aimée Avery 
Titolo: A Little Bit Psychic: Pride & Prejudice with a modern twist 
(Traduzione: Un po’ paranormale: Orgoglio e pregiudizio con uno sviluppo moderno) 
Casa editrice: CreateSpace Independent Publishing Platform 
pagine: 110 
Data pubblicazione: 24 Aprile 2009 
Sinossi: Se Jane Austen fosse vissuta nel ventunesimo secolo, chi lo sa come Mr Darcy ed Elizabeth avrebbero superato le loro false impressioni, l’erroneo orgoglio e i pregiudizi infondati. Questa potrebbe essere la possibile risposta. Fate un divertente viaggio con Elizabeth Bennet, una studentessa specializzanda, che va a Londra per conseguire il suo PhD. I suoi strani sogni la ostacoleranno o il fatto di essere “un po’ paranormale” la aiuterà a scoprire che William Darcy è l’amore della sua vita? 

RECENSIONE di LizzyGee e Tintaglia

Cassandra, pensaci tuuuu!!!
Titolo: Un po' paranormale, un po' pervertito...

Ho iniziato a leggere questo libro conoscendo già in parte l’opinione di Tintaglia. 
Entusiastica, nel caso qualcuno ne dubitasse. [LizzyGee è una donna coraggiosa. Nonostante i molti avvertimenti si è comunque avventurata nella lettura. Io la ammiro, e non scherzo. E specifico che non sono arrivata in fondo alle 110 disastrose pagine  di quest'opera, tanta era la ripugnanza che mi ha ispirato. Quindi, il mio parere sarà solo sulla parte che ho letto :)] Non me l'avevi detto! Credevo lo avessi finito... Ma insomma, i libri che devi recensire con me non riesci a finirli proprio? Dici che è perché ho una specie di sesto senso e ti invito a farlo solo per libri che non ti piaceranno? Ma io NON ti voglio male!!!
...Georgiana mi odia... T__T 
Opinione che è stata subito confermata: Pride and Prejudice dov’è? Perché, a parte i nomi di alcuni personaggi, non c’è altro!
A parte il fatto che all’inizio era tutto poco chiaro, perché la Avery dà troppo per scontato: per esempio io, che questa volta non avevo letto la sinossi su Goodreads, Amazon, ecc, non avevo capito se Elizabeth Bennet fosse una studentessa americana in Inghilterra o, viceversa, una studentessa inglese in America, visto che fra narrazione, ricordi e sogni vari si passava da una parte all’altra dell’Atlantico senza soste!
Mah, io il ruolo di Elizabeth lo avevo chiaro fin dall'inizio, erano tutti gli altri personaggi e le loro relazioni che mi sfuggivano, in parte perché tanti (troppi), in parte perchè mi aspettavo una qualche relazione con P&P, e il fatto che non ce ne fosse alcuna mi confondeva.
Poi andando avanti… era tutto ancora poco chiaro, perché si parlava di avvenimenti che arrivavano e passavano senza un minimo di descrizione, di dialogo. Certo, il libro di 110 pagine: dovevamo sospettare che non ci fosse granché…
In 110 pagine però puoi dire molto, se scegli come gestirti le cose: meglio tagliare qualche evento e gestire bene il resto che accavallare eventi e personaggi quasi a casaccio.
Anche perché (forse) te lo puoi permettere quando ripercorri una storia ben nota, non quando di quella storia riprendi a caso solo i nomi dei personaggi.
Ma insomma: arriva il matrimonio di Jane e passa il matrimonio di Jane… che è successo? Jane si è sposata? Mi è sfuggito qualcosa? Possibile che la Avery non abbia dedicato neanche mezza paginetta all’evento, o a quel che ha fatto Lizzy in quel frangente? O, egoisticamente (non so se sia più egoista la Avery o Lizzy stessa, a questo punto), non valeva la pena parlarne perché William Darcy non presenziava?
Eh, ma abbiamo ben sottolineato il dono di nozze: un corposo, sentitissimo assegno! Che classe!
Comunque, quella del matrimonio di Jane  è stata un'occasione persa in più sensi: mancano completamente i rapporti e i familiari di Elizabeth, a parte un brevissimo accenno alla madre e a Lydia. Un paio di pagine per mostrare i membri della famiglia e come interagiscono fra loro sarebbero state non solo opportune, ma necessarie.
...certo, se una avesse avuto intenzione di riprendere in qualche vaghissima maniera Jane Austen e non solo saccheggiarne i nomi. Ma non era questo il caso.
Ad ogni modo, la chiarezza non è il forte di questa autrice: spiega troppo approssimativamente come Lizzy e Darcy si conoscessero fin da bambini, come se li dovessimo conoscere anche noi e dovessimo sapere già che legame li univa a parte quello raccontato a inizio libro: Lizzy si era persa in una grotta da bambina e William, 5 anni più grande di lei, l’aveva salvata dopo che lei lo aveva visto in sogno.
Sì perché Lizzy ha doti paranormali (da qui il titolo) e fa sogni che si avverano. Su uno dei primi sogni descritti nel libro ci sarebbe da stendere un velo pietoso, perché Lizzy sogna di fare sesso con William e racconta alla sua carissima amica Charlotte Lucas — che è andata in Inghilterra a trovarla — la scena con un certo imbarazzo. Più che un velo stenderei una coperta - anzi, una trapunta, chè fa più spessore! 
Ora, io non sono una puritana, ma trovarmi a dieci pagine dall'inizio il racconto dettagliato di una scena di sesso (onirica? Chissenefrega, i dettagli c'erano comunque in abbondanza!) in un presunto retelling di P&P mi ha lasciato senza parole (ma con molte parolacce). Anche perché mi è sembrata del tutto pretestuosa: volevi mettere Lizzie in imbarazzo quando avesse reincontrato William? Bastava farle sognare un incontro romantico e intimo, non la zompata del secolo.
Tintaglia, si vede che non ci sei abituata: noi Lizzies, dopo aver letto la Berdoll, siamo vaccinate a tutto. Passi anche questo romanzo in cui le scene di sesso sono fra due personaggi che hanno SOLO gli stessi nomi dei protagonisti di Orgoglio e Pregiudizio; ma noi abbiamo letto retelling, sequel e variations con GLI STESSI personaggi di P&P, proprio Lizzy e Fitzwilliam in carta e inchiostro!
*si riprende dallo shock* 
... e continuo a chiedermi chi mai racconterebbe in simili dettagli un proprio sogno erotico a una sua amica. Insomma, per me è stata giusto la scusa per lanciare là una scena semipornografica.
Devo dire che proprio per l'imbarazzo provato da Lizzy nel raccontare il sogno a Charlotte, questa scena mi è sembrata alquanto buffa e non mi ha scandalizzata tantissimo, al contrario di altre parti allucinanti del libro, in cui William Darcy si rivela… tutt’altro che un gentleman e — scusatemi tanto — per me Mr Darcy deve essere gentleman non solo nelle azioni, ma anche nei pensieri! Per non parlare di alcuni episodi che rasentano la pedofilia!!!
...passiamo al piumino su quelle scene, va'. Anche la trapunta è poco.
Insomma, cosa c’è da salvare di questo libro? La storia è in pratica fan-fiction della specie più banale, al limite dell’infantile (su Amazon lo hanno definito un libro da middle-grade, se non fosse per le parti dedicate al sesso) [...MIDDLE GRADE??? O___O Ma lo hanno letto? Parlo di chi lo ha recensito, non della sinossi generale... quindi si suppone che lo abbiano letto! ...mi chiedo cosa leggessero ai loro pargoli all'asilo, per preparali a leggere cose simili alle medie... Beh, ho detto se non fosse per le scene di sesso!], un mero sfruttamento dei nomi dei personaggi di Jane Austen, senza alcun legame con Orgoglio e Pregiudizio.
Fra l’altro, lo stile di scrittura della Avery (e non mi riferisco alle parti scabrose), non ci consente di conoscere a fondo gli altri personaggi. A parte Elizabeth, William, Georgiana e un po’, sul finale, Caroline, gli altri sono praticamente privati di personalità dall’assenza di dialoghi e dalla mancanza di una narrazione più completa degli eventi (come dicevo sopra).
Aggiungo un'ultima cosa: Prom and prejudice l'avevo trovato pessimo: scritto malissimo, e carente in tutto il resto, dai personaggi alla trama; ma questo è offensivo e ingannevole
Dunque l’unica cosa che si può salvare sono… i nomi dei personaggi e il miglior metodo per farlo è… affidare il libro alle fiamme purificatrici di Cassandra, per farci dimenticare che siano stati mai utilizzati in un tentativo così bieco di sfruttamento del nome sacro di Jane Austen e della sua opera per risollevare le sorti di un romanzaccio!



L’autrice

Aimée Avery, nativa della California, ha cominciato a viaggiare per il mondo alla tenera età di sei anni. Ha trascorso un bel po’ di tempo a sognare nuovi sviluppi per i suoi personaggi preferiti della letteratura e della televisione. Ms Avery ha messo al lavoro la sua immaginazione e ha conseguito una laurea in disegno grafico con indirizzo giornalistico. Attualmente lavora nell’industria giornalistica, è felicemente sposata e vive sulla costa centrale della California.

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