lunedì 5 agosto 2013

Gruppo di Lettura "Pemberley Ranch" | Recensione

Carissimi Lettori e Amici di Old Friends & New Fancies,

Ci dedichiamo oggi alla recensione di quello che è stato l'ultimo Gruppo di Lettura prima della pausa estiva, Pemberley Ranch di Jack Caldwell
Abbiamo trovato questo romanzo, un retelling dal gusto particolarmente maschile, molto originale (forse è stata proprio la sua mascolinità a renderlo tale) e trascinante, tanto da bruciare le tappe. Letteralmente!

Per recensire questo libro abbiamo coinvolto la nostra carissima amica Elisabetta  che ringraziamo infinitamente – che ci ha fatto osservare la storia dal suo punto di vista, con commenti interessanti e appropriati.


Come al solito seguite la legenda per individuare i nostri commenti:
LizzyGee scrive in Georgia verde
Elisabetta scrive in Trebuchet rosso

BUONA LETTURA!

RECENSIONE

Pemberley Ranch: Orgoglio Sudista e Pregiudizi Nordisti

Per noi lettrici di Austen Inspired Novel abituate allo stile romance o chick-lit, in cui generalmente vengono scritti questo genere di romanzi, entrare nella prosa di Jack Caldwell non è facile: si sente subito lo stile mascolino, diretto, pulito, come un colpo di pistola. Anche gli elementi fondamentali della trama sembrano spostarsi e reggersi su un altro baricentro, legati meno ai sentimenti e più alle questioni pratiche e politiche. 
Sono assolutamente d'accordo!
Devo essere sincera, quando ho iniziato a leggere Pemberley Ranch ho storto il naso per lo stile così maschile e soprattutto così americano con abbreviazioni di parole piazzate praticamente ovunque nel testo, ma poi mi è bastato leggere qualche pagina in più per entrare nell'ottica del romanzo e capire che uno stile diverso, magari più "dolce", avrebbe stonato nel contesto della storia.


In The Three Colonels l'omaggio di Caldwell a Georgette Heyer nel ripercorrere la battaglia di Waterloo e tutti gli eventi politici a essa collegati, l'introduzione dei personaggi di Jane Austen all'interno della Storia stessa e le scene romance tipiche dei romanzi rivolti a un pubblico femminile, avevano camuffato la scrittura asciutta e mascolina. In questo caso, però, in cui Jack Caldwell gioca in casa, rivisitando la Storia americana, mostrandocela dal SUO punto di vista, il retelling di Pride and Prejudice ci fa entrare in un clima che trasuda testosterone.
Jack Caldwell è un Cajun, un abitante del sud degli Stati Uniti di origine francofona, è nato e cresciuto in Louisiana e si è dovuto trasferire a nord, nella parte alta del Midwest per lavoro e matrimonio. Proprio come la Beth Bennet di Pemberley Ranch, o meglio, al contrario, dato che Beth si trasferisce dall'Ohio al Texas subito dopo la Guerra Civile. Beth è piena di pregiudizi sui sudisti: logico che quando incontra Will Darcy sia pronta a pensare ogni male di lui. A causa della guerra, infatti, i Bennet hanno perso l'unico figlio maschio, la pupilla degli occhi di Beth. È anche a causa della sua morte che hanno dovuto spostarsi loro malgrado al sud.


Ho trovato estremamente interessante l'introduzione di Samuel Bennet, di cui non sappiamo nulla tranne che è opportunamente (altrimenti avrebbe stravolto completamente la storia) morto in guerra (anche se solo per influenza) e che era il fratello prediletto di Beth. Non mi era mai capitato di trovare un romanzo ispirato a O&P che inserisse così apertamente un membro nella famiglia Bennet. [Beh, Elisabetta, gli Austen Authors – fra cui lo stesso Caldwell – stanno per l'appunto pubblicando settimanalmente una Variation dal titolo The Bennet Brother in cui 'Edward Bennet' è vivo e vegeto!]
Peraltro è un personaggio importante, infatti, nonostante sia morto, la sua presenza aleggia per tutto il romanzo. Samuel viene considerato un martire da Beth che pertanto deve avere un colpevole da accusare e chi altri se non il riservato Will Darcy che ha combattuto per i sudisti?

Simon Woods - Mr Bingley in Pride and Prejudice 2005
Ovviamente anche Bingley è un sudista, ma gli si può perdonare il fatto di aver combattuto dalla parte "sbagliata" grazie al suo buon carattere e al suo amore per Jane.. Un atteggiamento da parte di Beth troppo sbilanciato, a mio parere.

La storia, si sa, la raccontano i vincitori, che nascondono le legittime motivazioni dell'altra parte in guerra e fanno vedere solo i loro torti. Sui giornali dell'Unione, durante la guerra, comparivano solo articoli che parlavano dell'ostinazione dei sudisti a rifiutare la libertà ai loro schiavi. Caldwell ne approfitta per fare all'interno del romanzo un'analisi approfondita delle motivazioni più importanti e sacrosante che i confederati avevano per volersi staccare dal governo centrale, a prescindere dalla loro determinazione nel voler mantenere la schiavitù o meno. Racconta inoltre alcuni episodi storici realmente accaduti con l'occhio spassionato di chi ha avuto la possibilità di rielaborare cause ed effetti centocinquant'anni dopo.


Beth è la tipica vittima di questa propaganda. I suoi pregiudizi raggiungono un livello estremo, ma sono, a mio parere, basati sul nulla...
Mi spiego meglio: In O&P Lizzy, prima di giudicare Darcy, nota i suoi modi altezzosi, il suo orgoglio e l'offesa che le arreca giudicandola "appena passabile". Beth, invece, giudica da subito male tutti i sudisti, nessuno escluso, e anche se poi molti vincono i suoi pregiudizi, Darcy – che ha la sola colpa di apparire troppo riservato e... cattolico  rimane l'unico su cui poter riversare la sua rabbia per la morte del fratello.
È stata comunque interessante la modalità che Jack Caldwell ha voluto utilizzare per spiegare tutte le notizie distorte sui sudisti: un colloquio diretto tra Will e Beth, senza timori o imbarazzi. Devo dire che mi è molto piaciuto e lo stupore di Beth è stato in parte anche il mio perché non so molto (ahimè) della guerra North vs South.


La storia di Orgoglio e pregiudizio viene leggermente alterata, alcuni personaggi sono diversi da come ce li aspetteremmo, dei nomi vengono anche cambiati, tutto per consentire una migliore aderenza all'ambientazione del retelling. Ecco che Jane sposa il dottor Bingley quasi subito: l'avversione di Will Darcy verso l'unione non sarà dunque uno dei motivi per cui Beth lo rifiuterà. Del resto, la giovane troverà altri motivi per considerare Will Darcy "l'ultimo uomo al mondo che sposerebbe", non ultima la sua avversione per tutto ciò che è confederato e che rappresenta il male, ciò che le ha portato via l'adorato fratello. I suoi pregiudizi verso i sudisti sono stati alimentati da quel mascalzone di Whitehead, che si rivela ben più subdolo e crudele di Wickham. Credo che questa scelta (di cambiare il nome al villain) e quella di abbreviare Elizabeth con Beth anziché con Lizzy sia stata dettata da una maggiore credibilità nel contesto americano, ma sta anche a simboleggiare la lieve differenza fra i personaggi di Pemberley Ranch e quelli originali di Pride and Prejudice. Lizzy è una donna moderna, quasi emancipata nell'Inghilterra Georgiano-Regency; Beth è una donna moderna americana. Wickham è un villain senza scrupoli; Whitehead è un villain senza scrupoli e senza legge, pronto a uccidere a sangue freddo. Azzeccatissime le alterazioni apportate ai personaggi di Fitzwilliam, Lily/Lydia, (Kid) Denny e Charlotte Lucas.

Tom Riley - George Wickham in Lost in Austen 2008
All'inizio ero un po' contrariata per il cambio dei nomi, non tanto per Darcy che da Fitzwilliam, molto nobiliare, si trasforma nel più pratico Will, quanto per Elizabeth che per me è sempe stata Lizzy ed ho faticato ad ammettere la variante Beth... ma poi, ragionandoci, Lizzy non sarebbe certo stato appropriato per il carattere moderno e americano di questa Elizabeth ed infatti, dopo qualche capitolo, la ragione ha prevalso sul principio e non ho trovato più nulla da obiettare sulle diverse variazioni.
Anche perché, come giustamente dici tu, c'è una certa differenza nel carattere dei personaggi di Pemberley Ranch rispetto a quelli di O&P. Posso dire che i primi sono più duri e temprati, mentre i secondi più... "delicati"?
Anche Caroline Bingley, nonostante si dimostri essere la solita odiosa, è quello che è a causa della guerra e delle conseguenze che ne sono derivate. Trovo, anzi, questo personaggio particolarmente importante perché con la sua esperienza aiuta Beth a capire che la verità non sta mai da un unica parte.
Non so però se sono d'accordo con te sulle alterazioni apportate a Kid Denny. In O&P è una spalla e in Pemberley Ranch è il braccio destro di Whitehead, quindi potrebbe anche andar bene, se non fosse che in O&P è un personaggio secondario che ad un certo punto sparisce senza far danno, quindi l'estremizzazione del "pazzo" Denny, non ce la vedo bene... Forse, ecco, mi sarei aspettata un atteggiamento più simile a quello tenuto da Pike, l'altro scagnozzo di Whitehead, anche se poi la fine è la stessa.

Divertenti i personaggi degli altri romanzi di Jane Austen, che ritroviamo sparsi qua e là nella trama: Henry Tilney, il reverendo di Rosings, Edmund Bertram, il direttore della banca Darcy, Frank Churchill, il fratello dell'ex-complice di Whitehead, Gabriel (c'era un'inflazione di George!) e John Knightly (senza e) della società ferroviaria e Mr Elton, il loro impiegato.
Sì, c'è una sorta di medley dei vari personaggi di Jane Austen che ho trovato molto carino. Ho apprezzato in modo particolare l'introduzione di Henry Tilney per una certa persona, di cui non farò il nome, che viene spesso emarginata in molte variation di O&P.

John Wayne in Ombre Rosse
Non posso trattenermi dal dirvi che Pride and Prejudice si trasformerà quasi in Ombre Rosse, piuttosto che in Via col vento, come è stato detto, ma abbiamo già spoilerato troppo, per cui vi lascio il piacere di scoprire da soli questo retelling.

Unico difetto: ho trovato la storia e i suoi personaggi troppo 'politically correct': ai giorni nostri non fa una piega e ci fa apprezzare ancora di più personaggi come i Darcy, i Bennet, Fitzwillam e Henry Tilney, ma siamo certi che nel Texas del 1860 esistessero persone così?
Effettivamente ci sono personaggi troppo da una parte e altri troppo dall'altra.. Forse i più equilibrati sono lo sceriffo Lucas e Fitzwilliam (che non rispetto troppo le convenzioni, mi pare...)

Un romanzo da tradurre perché originale, un retelling di Pride and Prejudice fuori dagli schemi, con personaggi tutt'altro che stereotipati e, proprio per questo, rispettoso di Jane Austen e della sua opera.

Ringraziamo ancora Elisabetta e vi attendiamo con il prossimo Gruppo di Lettura a settembre!

 Link Utili
 Recensione delle Lizzies "The Three Colonels"
 Sito Autore
 The Cajun Cheesehead Chronicles su Austen Authors
 Pride and Prejudice Bicentenary - Prima Stagione
 Pride and Prejudice Bicentenary - Seconda Stagione

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