giovedì 22 agosto 2013

The Making of Pride and Prejudice | Recensione

Carissimi Lettori e Amici di Old Friends & New Fancies,

in questo Bicentenario di Pride and Prejudice non poteva mancare qualcosa che fosse correlato alle trasposizioni cinematografiche e televisive del romanzo 'festeggiato'.

Proprio in questi giorni Laeffe sta trasmettendo la mini-serie BBC 1995 doppiata integralmente (nel precedente doppiaggio mancavano alcune scene cruciali che i possessori dei dvd, come la sottoscritta, dovevano vedere in lingua originale con i sottotitoli; poco male, sia ben chiaro, dato che preferisco comunque vedere la serie in inglese) e finalmente accessibile a tutti gli italiani.

Nel 1995 questa serie fece furore in Inghilterra, bloccando un'intera nazione ogni domenica sera a settembre, dopo una pubblicità molto intelligente partita qualche mese prima che creò aspettative che non solo vennero mantenute, ma addirittura superate.


L'intelligenza di Andrew Davies nel presentarci dei personaggi attivi, dinamici e dunque carichi di sensualità, ha avvicinato al romanzo e a Jane Austen schiere di fan anche fra coloro che non avevano considerato l'opzione di leggere un classico (sebbene, ricordiamolo, nei paesi anglofoni Pride and Prejudice sia spesso una lettura obbligata nelle scuole medie).


Jennifer Ehle divenne Elizabeth Bennet e Colin Firth Mr. Darcy senza avere più la possibilità di scrollarsi di dosso questa etichetta. Quando la produttrice e la regista di Mama Mia! scelsero i tre possibili padri di Amanda per il loro film, non pensarono di volere Colin Firth ma Mr Darcy!

Finché ci saranno in vita persone che hanno visto questa interpretazione di Pride and Prejudice, difficilmente si potranno immaginare Mr Darcy o Elizabeth Bennet con un altro aspetto, nonostante il tentativo del 2005 di John Wright, peraltro ottimamente riuscito. E Colin Firth sarà sempre Mr Darcy, malgrado l'Oscar per The King Speech, il Premio Volpi per A Single Man e le miriadi di premi vinti da un attore estremamente versatile e che merita ogni riconoscimento possibile. Non solo, Firth verrà ricordato come Mr Darcy con la camicia bagnata (!) sebbene, come non manca di ricordare a ogni piè sospinto LizzyS, lui abbia anche RECITATO (eccezionalmente bene, aggiungerei) nell'adattamento BBC 1995.


Ma a quanto pare i fan inglesi della Austen non vogliono che ciò venga dimenticato e quest'anno, in occasione del Bicetenario di Pride and Prejudice, gli hanno dedicato addirittura una statua gigante (3,7 metri) di dubbio gusto, che è emersa all'interno della Serpentine in Hyde Park a mo' di Godzilla e che farà il tour di tutti i luoghi austeniani per terminare il suo pellegrinaggio nel luogo di appartenenza: il laghetto di Lyme Park in Cheshire dove la famosa scena è stata girata.

Insomma, chiunque abbia visto lo sceneggiato se ne è appassionato a tal punto da non averne mai abbastanza: si vuole conoscere tutto nei minimi particolari di ogni membro del cast, non solo degli attori principali, si vuole sapere ogni pettegolezzo, e ogni dettaglio tecnico e le domande non finirebbero mai.

Per questo motivo la BBC ha realizzato un documentario dal titolo "The Making of Pride and Prejudice" (La realizzazione di Pride and Prejudice), in cui vengono svelati alcuni segreti della produzione, ma non sono abbastanza.


Bridget Jones, l'anti-eroina degli anni '90 a cui tutte le donne di una generazione – e non solo – sentono di somigliare, è nata proprio nel periodo in cui P&P 1995 veniva trasmesso in UK e ne è ossessionata. Nell'intervista a Colin Firth, sia quella del libro che quella del film – che fa parte dei contenuti speciali del DVD per ovvie ragioni – veniamo a conoscenza di altri dettagli (anche pruriginosi, vista la natura delle domande poste da Helen Fielding/Bridget Jones e il suo chiodo fisso per la onnipresente camicia bagnata).

Complementare al documentario BBC, è il libro omonimo di  Sue Birtwistle e Susie Conklin (rispettivamente produttore e editor del testo), The Making of Pride and Prejudice.


SCHEDA LIBRO

Autori: Sue Birtwistle e Susie Conklin
Titolo: The Making of Pride and Prejudice (La realizzazione di Pride and Prejudice)
Casa Editrice: Penguin Books
pagine: 128 
Data pubblicazione: agosto 1997
Sinossi: The Making of Pride and Prejudice rivela con appassionanti dettagli come il classico di Jane Austen sia stato trasformato nella splendida serie TV che ha Colin Firth e Jennifer Ehle per protagonisti. Esso fa rivivere dettagliatamente ogni fase della produzione del magnifico sceneggiato.


RECENSIONE
E non ci basta mai


Avevo già letto questo piccolo tesoro, ricchissimo di rivelazioni e immagini inedite della lavorazione dello sceneggiato, e il mio unico commento era stato:
Purtroppo il libro svela ancora troppo poco di tutto quello che vorremmo sapere. Qualcosa in più (o meglio, di diverso) rispetto al documentario, ma comunque vorremmo sapere ancora di più!
Quest'anno, in occasione del Bicentenario di Pride and Prejudice e della sospirata trasmissione dello sceneggiato in italiano su Laeffe (ci abbiamo messo 18 anni per vederlo in TV in prima serata; sì, è vero che non è una prima visione TV, ma bisognava proprio che diventasse maggiorenne perché qualcuno si rendesse conto che è il period drama BBC più bello di tutti i tempi?), l'ho ripreso in mano perché, proprio come per lo sceneggiato, una sola volta non basta. Inoltre mi sono accorta di una gravissima mancanza: non lo avevo recensito per voi!


In questo libro è raccolta una serie di testimonianze di vari membri del cast e della troupe, che svelano dei dettagli sulla lavorazione delle sei puntate di cui consta lo sceneggiato. Alcuni ormai sono di dominio pubblico, come il fatto che Jennifer Ehle fosse bionda e abbia scurito le sopracciglia per avere la parte e poi abbia dovuto indossare una parrucca scura, piuttosto che tingersi i capelli, come ha invece fatto Colin Firth che, pur essendo castano, era troppo chiaro per interpretare il saturnino Darcy.

Il libro è complementare al documentario: alcune fasi della lavorazione compaiono in entrambi, ma vengono raccontate in modo differente e riservano diverse chicche che sorprendono il lettore, per quante volte possa aver visto il documentario.
Oltre alle foto – quasi tutte inedite – vi sono documenti di varia natura: appunti, schemi, programmi di una giornata di lavorazione, note e disegni, tutti esclusivi.


Sono stata particolarmente colpita dall'apporto dato al libro dalle dichiarazioni di Andrew Davies, che evidenziano la 'fisicità' della sua sceneggiatura e le implicazioni sensuali del romanzo di Jane Austen.
"I particularly wanted to show backstage scenes with Darcy and Bingley because in almost any version of Jane Austen I've seen everyone seems teerifically stiff and buttoned up the whole time; you get no sense that they are living, breathing, feeling people inside. So I thought, 'What do they do in their spare time?' and decided to show them going riding, and shooting and fencing. Darcy goes swimming at one point and it's partly a way of showing him as a real human being."
"Volevo in particolar modo mostrare retroscena con Darcy e Bingley perché in quasi ogni adattamento che ho visto tratto da Jane Austen mi sono reso conto che tutti sono tremendamente rigidi e abbottonati per tutto il tempo; non ti accorgi che sono esseri che vivono, respirano, pensano. Così ho pensato: 'Che cosa fanno nel tempo libero?' e ho deciso di mostrarli mentre andavano a cavallo, a caccia e tiravano di scherma. Darcy va a nuotare a un certo punto; questo è in parte un modo per mostrarlo come un essere umano."
Davies, inoltre, difende il suo (peraltro eccezionale) lavoro e quello di tutti gli altri sceneggiatori, che devono fare scelte e (numerosi) tagli sul testo originale e non possono essere accusati di 'distruggere' un romanzo, perché quello che loro realizzano è solo un adattamento.
"There's this nonsense which some people say about adaptations that you've 'destroyed' the book if it's not identical scene by scene. The novel is still there for anybody to read – and everybody has their own 'adaptation' in a sense when they're reading it.
"C'è quest'assurdità che circola riguardo agli adattamenti. Alcuni dicono che hai 'distrutto' il libro se non è identico scena dopo scena. Ma il romanzo è lì, pronto a essere letto da chiunque voglia farlo e ognuno si crea il suo personale 'adattamento', in un certo senso, mentre lo legge."

Interessantissima anche la testimonianza di Carl Davis, che ha composto la colonna sonora.
"My credo is that the script begins at the very first note of the opening music because, from the first sounds, the audience is already absorbing a gret deal. Before any of the story starts, the music will be telling the audience the kind of experience they are about to have, informing them of the atmosphere – wether what they are about to see is scary, witty, a love story, a gritty drama, whatever."
"Il mio credo è che il copione inizia dalla primissima nota della sigla d'apertura perché, dal primo suono, il pubblico comincia a recepire tantissimo. Prima che qualsiasi storia inizi, la musica rivelerà al pubblico il genere di esperienza che sta per avere, informandolo dell'atmosfera: se ciò che stanno per vedere è spaventoso, spiritoso, una storia d'amore, una storia cruda e priva di lieto fine, qualsiasi cosa."

E poi c'è un'esclusiva intervista a Colin Firth, in cui il futuro premio Oscar parla del perché avesse in principio declinato l'offerta di vestire i panni di Mr Darcy e come mai abbia cambiato idea.
In essa si vede un attore sì d'esperienza, ma ancora ignaro, se si pensa che quello con il copione scritto da Andrew Davies è stato il suo primo approccio a Jane Austen; lontano anni luce dall'uomo che in seguito ha dichiarato che le tre donne più importanti della sua vita fossero sua madre, sua moglie e Jane Austen.


E quando si termina la lettura ci diciamo: "E poi?" e vorremmo sapere altro ancora, travolti dall'entusiasmo del cast e della troupe, che diventa il nostro stesso entusiasmo e che dopo diciotto anni non accenna a scemare.


[Ehi! Ho appena scoperto che Crispin Bonham-Carter (Mr Bingley) aveva originariamente fatto l'audizione per il ruolo di George Wickham! Voi lo sapevate?]

 Link utili
☞ Pride and Prejudice su IMDB
Sito ufficiale BBC
☞ Articolo su P&P 1995 trasmesso da Laeffe su Un tè con Jane Austen
☞ Pagina di Laeffe dedicata a Orgoglio e Pregiudizio

5 commenti:

laura ha detto...

Davvero terribile la statua di Colin Firth/Darcy oltretutto enorme.....povere papere chissà' che spavento :D! Meglio di gran lunga l'originale! Molto interessante il libro invece, per le super appassionate di un capolavoro tv! Grazie per la segnalazione !

Gabriella Parisi ha detto...

E' un libro imperdibile per gli appassionati di questa serie.
Riguardo alla statua, piuttosto che un tributo a Mr Darcy sembra quasi una caricatura in cartapesta stile Carnevale di Viareggio, vero? Invece è una cosa seria, indistruttibile. Non so se sia una forma di humour inglese ma, francamente, credo che lo scherzo sia bello quando dura poco, mentre invece, in questo caso, pare che sarà uno scherzo permanente...

Silvia ha detto...

Molto interessante questo libro. Io mi sono guardate in queste domeniche di agosto lo sceneggiato su Laeffe (lo ammetto, non lo avevo mai viso), e attendo con ansia l'ultima puntata di domani sera. Chissà come andrà a finire queta storia, proprio non ne ho idea :-)

Gabriella Parisi ha detto...

Neanche noi sappiamo come andrà a finire, sarà una sorpresa per tutti!
;)

lory ha detto...

..sto seguendo anch'io su LaEffe un classico per me tra i più belli!...sulla statua di Darcy stendiamo un velo pietoso. Il libro invece mi sembra molto interessante. Certo portare un classico in TV farebbe drizzare i capelli in testa a chiunque. Personalmente credo che abbiano fatto un eccellente lavoro.Non ricordo un'edizione di orgoglio e pregiudizio così gradevole. Reputo Colin Firth il Mr Darcy per eccellenza.

Posta un commento