lunedì 25 agosto 2014

Longbourn di Jo Baker | Recensione

Carissimi Lettori e Amici di Old Friends & New Fancies,

Recensiamo oggi in anteprima un romanzo che, come abbiamo annunciato, è stato tradotto in italiano da Einaudi e uscirà in ottobre. Si tratta di

LONGBOURN di JO BAKER

Poiché non riuscivamo proprio ad aspettare altri due mesi e più, abbiamo pensato di leggerlo e darvi in anticipo il nostro giudizio, approfittando della breve pausa estiva dei GdL del blog (a proposito, non dimenticate di scaricare e stampare il Segnalibro di My Jane Austen Summer 2014 e di raccontarci le vostre esperienze estive collegate a Jane Austen).

Ma, bando alle ciance, eccovi qui la Scheda libro e la recensione.

SCHEDA LIBRO

Autore: Jo Baker
Titolo: Longbourn
Casa Editrice: Random House/Knopf
Pagine: 350 circa
Data prima pubblicazione: Gennaio 2013

Sinossi: In questa originale risposta a Orgoglio e pregiudizio visto dai piani inferiori, i servitori sono al centro del palcoscenico. Sarah, un'orfana che fa la cameriera, trascorre le sue giornate a sfregare i panni, lucidare i pavimenti, svuotare i vasi da notte della famiglia Bennet. Ai piani bassi di Longbourn, però, c'è la stessa atmosfera di romanticismo, accoramento e intrigo dei piani alti. Quando arriva un nuovo misterioso valletto, il disciplinato regno dei servitori minaccia di essere completamente - forse irrevocabilmente - capovolto.
Jo Baker osa portarci sotto i salotti del romanzo di Jane Austen; nel dominio, spesso trascurato, della severa governante e della sguattera di cucina dagli occhi splendenti; nella vita quotidiana nuda e cruda delle classi inferiori dell'Inghilterra della Reggenza durante le Guerre Napoleoniche. E, nel farlo, crea un mondo proprio, vivido, affascinante e completo.


RECENSIONE DI LizzyGee

Downton e Prejudice

 e 1/2

Ho voluto dare a questa recensione lo stesso titolo che avevo dato all'anteprima del romanzo di Jo Baker in inglese, perché in esso si fondono proprio due delle opere di fiction più amate degli ultimi tempi (nel caso di Orgoglio e pregiudizio, degli ultimi duecento anni, a dire il vero). Non ho dubbi, infatti, che la Baker abbia in parte tratto ispirazione dal successo della serie televisiva Downton Abbey (o anche da Upstairs, Downstairs) per la stesura di questo romanzo.


Questo libro non ha assolutamente tradito le mie aspettative: è stato proprio quel che mi aspettavo, cioè la storia di Sarah, la giovane cameriera di Longbourn che si dipana contemporaneamente ai fatti di Orgoglio e pregiudizio, venendone "affetta", ma mai completamente contaminata. La vita ai piani bassi di una dimora nel periodo Regency, del resto, era molto dura e completamente diversa da quella spensierata raccontata da Jane Austen, piena di balli, chiacchiere e attività oziose dell'alta borghesia.

Viste con gli occhi di Sarah, le sorelle Bennet non sono poi così attraenti. Persino la dolce Jane resta sempre distaccata e irraggiungibile, quasi eterea, e la compassione sua e di Elizabeth per la giovane domestica risulta passeggera, presto dimenticata, restituendola all'invisibilità caratteristica della servitù. A volte le nostre eroine peccano addirittura d'insensibilità, accampando pretese spesso estenuanti per la servitù, come andare a Meryton sotto la bufera il giorno stesso del ballo di Netherfield perché tutte e cinque le sorelle Bennet hanno dimenticato di acquistare nastri a tinta con gli abiti per decorare le scarpette da ballo.

Scena tratta da Pride and Prejudice 1980
La vita a Longbourn cambia con l'arrivo di un nuovo domestico. La servitù maschile in quel periodo era un privilegio, dal momento che la maggior parte degli uomini in salute si trovava sui campi di battaglia delle guerre napoleoniche. James Smith, però, ha un legame tutto particolare con Longbourn e coi suoi abitanti, un legame che vi lascio scoprire con la lettura, anche se, così facendo, sono costretta a tralasciare alcune considerazioni storiche perfettamente attendibili, per quanto molti possano trovarsi a storcere il naso quando leggeranno il libro e capiranno di cosa sto parlando.


La fedeltà ai personaggi di Orgoglio e pregiudizio non si può quantificare in Longbourn, perché gli occhi di Sarah (ma anche quelli di Mrs. Hill e di James) sono ben diversi da quelli di Jane Austen. Direi che la giovane rivaluta un po' Mrs. Bennet e anche Mr. Collins — che è gentile con la domestica —, mentre bistratta alquanto Mr. Bennet, che abbandona al nostro biasimo. Tra le sorelle Bennet è Mary la più amata, forse perché, da brutto anatroccolo, è più vicina alla sensibilità della servitù.

La fedeltà al personaggio di Wickham, invece, è totale. La Baker, infatti, ci presenta un uomo subdolo, sempre pronto a ficcare il naso anche ai piani bassi e ad approfittare delle giovani servette ingenue, portando scompiglio e disappunto. Darcy fa delle brevissime apparizioni fugaci e di lui avremo sempre la first impression fornita in Orgoglio e pregiudizio. Del resto, se era sembrato orgoglioso a Lizzy, figuriamoci quel che potrebbe apparire a Sarah!
Marlene Sidaway (Mrs. Hill) con Jennifer Ehle e Susannah Harker in Pride and Prejudice 1995
Come già detto, il romanzo è scritto in terza persona ed è focalizzato principalmente su Sarah, ma anche su James e Mrs. Hill, con lunghi flashback atti a spiegare la storia pregressa dei personaggi, svelando segreti che per i protagonisti di Orgoglio e pregiudizio resteranno sempre tali. 

L'atmosfera che si respira in Longbourn è dunque ben diversa da quella dei romanzi di Jane Austen, ma anche dei vari derivati austeniani pubblicati finora. Oltre che al romanzo di Margaret Powell Ai piani bassi, l'ho sentito molto vicino a un altro romanzo storico di grande atmosfera, ambientato tuttavia nell'Olanda del XVII secolo. Parlo de La ragazza con l'orecchino di perla di Tracy Chevalier, in cui la protagonista, Griet, è appunto cameriera in casa di Vermeer.

Scarlett Johansson, Griet ne La ragazza con l'orecchino di perla (2003)
Se vi accosterete a Longbourn col giusto spirito, senza la speranza di sbirciare o origliare le conversazioni tra Mr. Darcy ed Elizabeth, ma accontentandovi di vederli dall'umile punto di vista della servitù, riuscirete a godere appieno di questo bellissimo romanzo storico, in cui l'autrice non ci risparmia neanche un lungo capitolo dedicato alla durezza della vita in guerra, con alcuni passaggi che mi hanno ricordato Espiazione di Ian McEwan.

E qui mi fermo, perché molte considerazioni riguardano il finale o alcuni colpi di scena all'interno della storia, per cui non voglio fare spoiler.


Concludendo, vorrei tradurvi la Nota dell'Autrice a fine libro.

I personaggi principali di Longbourn sono presenze spettrali in Orgoglio e pregiudizio: esistono per servire la famiglia e sono funzionali alla storia. Essi recapitano lettere e guidano carrozze; sbrigano commissioni quando nessun altro si azzarderebbe a uscire di casa — sono coloro che "procurano" i nastri per le scarpette per il ballo di Netherfield uscendo sotto la pioggia battente ("gli stessi nastri per le scarpe da mettere a Netherfield furono comprati per procura." Orgoglio e pregiudizio, cap. 17. Traduzione di Giuseppe Ierolli). Ma sono sempre delle persone, almeno per quanto mi riguarda.  
Longbourn torna indietro nel passato dei personaggi e si spinge oltre il lieto fine di Orgoglio e pregiudizio, ma dove i due libri si sovrappongono, le situazioni di questo romanzo sono tracciate direttamente su quelle di Jane Austen. Quando un pasto viene servito in Orgoglio e pregiudizio, è stato preparato in Longbourn. Quando le giovani Bennet entrano in una sala da ballo nel romanzo di Jane Austen, lasciano la carrozza fuori ad attenderle nel mio. Ho interferito soltanto per dare dei nomi a chi non li aveva — il maggiordomo, il valletto e la seconda cameriera — e per assegnare a Mrs. Hill il ruolo di cuoca, oltre che di governante. Una simile convenzione non era insolita in case di quelle dimensioni e appartenenti a persone di quel ceto sociale. Ma ciò che combinano i servitori in cucina quando nessuno li osserva, mentre Elizabeth e Darcy sono indaffarati a innamorarsi ai piani superiori, dipende solo da loro, secondo me.
Un'ultima nota: in Orgoglio e pregiudizio il valletto appare una sola volta nel testo, quando consegna un biglietto a Jane ("Mrs. Bennet non poté rispondere a causa dell'ingresso di un valletto che portava un biglietto per Miss Bennet; veniva da Netherfield, e il domestico aspettò per una risposta". Orgoglio e pregiudizio, cap. 7. Traduzione di Giuseppe Ierolli). Dopodiché non viene più menzionato.

Vi ricordiamo che Longbourn di Jo Baker o verrà pubblicato da Einaudi a ottobre 2014.


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5 commenti:

Pila ha detto...

Non vedo l'ora che esca in italiano!!!! *-*

Gabriella Parisi ha detto...

E' una lettura diversa, insolita per un'Austen Inspired Novel. :)

Dana Loo ha detto...

Mi piace questa "diversità" del romanzo della Baker, credo che, al di là del fatto che si ispiri a questo o quel serial televisivo, gli conferisca originalità e sostanza. Quindi, dopo aver letto la vostra recensione, mi ritrovo ancor più curiosa di leggere il romanzo...

Ludo ha detto...

E brava che hai ceduto, Gabriella. Devo dire che io avrei anche fatto a meno della super-mazzata, ma ha senso, lo riconosco.

Gabriella Parisi ha detto...

:D
No comment.

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