martedì 22 settembre 2015

Master Under Good Regulation di Kara Louise | Recensione

Carissimi Lettori e Amici di Old Friends & New Fancies,

Recensiamo oggi un romanzo molto gradevole che è stato nella mia wishlist austeniana molto a lungo, la storia di Reggie, il cane di Mr. Darcy, che ci fornisce la versione di Orgoglio e pregiudizio dal suo punto di vista. Master Under Good Regulation di Kara Louise è un retelling da un punto di vista diverso, dunque, per rivivere ancora una volta e in modo nuovo la storia di Darcy ed Elizabeth.


SCHEDA LIBRO

Autore: Kara Louise
Titolo: Master Under Good Regulation
Casa Editrice: Lulu.com
Pagine: 292
Data pubblicazione: 16 luglio 2008
Sinossi: Questa è la storia di Orgoglio e pregiudizio vista attraverso gli occhi di Reggie, il cane di Mr. Darcy. Reggie ha una spiccata percezione di quel che gli accade intorno, e la storia comincia con Darcy quindicenne, che sceglie Reggie da una cucciolata. Vediamo Reggie diventare il fedele compagno di Darcy mentre questi cresce e si addentra poi nella storia scritta da Jane Austen. Ma il racconto ci porta anche in quei mesi silenziosi e dietro le scene, in cui Reggie ha molto su cui riflettere, commentare, intervenire.

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RECENSIONE di LizzyGee
Reggie Supereroe
 e 1/2
Master Under Good Regulation è sempre stato in cima alla mia wish-list dei derivati austeniani, soprattutto perché, quando ho iniziato ad aggirarmi nella marea di titoli e di autori - di cui Kara Louise è una delle esponenti più stimate - avevo da poco apprezzato Flush di Virginia Woolf, la biografia della poetessa Elizabeth Barrett Browning raccontata attraverso gli occhi del suo cane, Flush, appunto.
La commistione di due libri da me tanto amati (Orgoglio e pregiudizio e Flush, appunto) mi ha subito attratto, e dunque, non appena ho trovato il kindle in offerta, ho colto al volo l'occasione, anche se poi ho lasciato il libro un po' a decantare, presa com'ero dai Gruppi di Lettura e dalle ultime uscite...
Ma finalmente è giunto il suo momento, e sono stata contenta della mia scelta, anche se non completamente soddisfatta (motivo per cui non sono riuscita a dare le cinque Austenstars piene).


Sono certa che lo sceneggiato del 1995 sia stato una fonte di ispirazione per Kara Louise, soprattutto grazie alle scena in cui viene espressa la fisicità del personaggio di Elizabeth. In particolare, il libro mi ha fatto pensare subito a quella scena scritta dalla penna di Andrew Davies in cui, a Netherfield, Darcy - appena uscito dalla vasca da bagno - osserva dalla finestra Lizzy che gioca con un grosso cane da caccia.






Probabilmente la Louise ha immaginato che quello fosse il cane di Darcy, che già dal primo sopralluogo a Netherfield con Bingley e Darcy aveva colto un gradevole profumo fiorito appartenente a una giovane donzella che passeggiava (e saltellava) nella campagna dell'Hertfordshire, da cui era restato subito favorevolmente impressionato, e che poi ha identificato come Miss Elizabeth Bennet, la giovane di cui il suo padrone si era invaghito suo malgrado.



La storia comunque inizia molto prima, con Darcy appena quindicenne e Reggie cucciolo che viene scelto tra diverse cucciolate. Colpisce in particolare come Mastro Darcy scelga Reggie malgrado sia di razza meno pura rispetto ad altri cani che gli vengono proposti. Mr. Darcy senior, tuttavia, incoraggia il figlio a scegliere non facendosi influenzare solo dal pedigree, ma anche da altre qualità che potrebbero rendere il suo cane il compagno ideale non solo per la caccia, ma per qualsiasi attività.

Questa scelta fa presagire la successiva, più importante scelta che aspetta Darcy, quella di una moglie che non abbia solo una discendenza impeccabile, ma che abbia un carattere che renderà la vita accanto a lei degna di essere vissuta, piena e felice. Come Elizabeth Bennet.


Purtroppo, rispetto a Flush ho trovato Reggie troppo antropomorfo. In alcuni momenti dimenticavo che a parlare fosse un cane e non una persona. Mi sembrava di leggere più una specie di Diario di Mr. Darcy o del suo valletto piuttosto che la storia raccontata dal punto di vista di un cane. Speravo di trovare più l'istinto e altri sensi a dominare la scena, come per esempio l'olfatto (cosa che mi colpì moltissimo in Flush di Virginia Wolf). Invece Reggie usa molto la vista e l'udito come un essere umano, tanto che Mr. Darcy gli parla come se fosse il suo confidente, e lui gli risponde persino, anche se solo con guaiti e uggiolii. Sì, Reggie ha un olfatto canino molto spiccato (dopo tutto, è un cane da caccia!), ma sembra tutto molto astratto, mentre con Flush della Woolf il lettore percepiva davvero il mondo attraverso un POV non umano.

Il caro Reggie, poi, dà l'impressione di essere un po' troppo presuntuoso... Non solo è il l'amico fidato di Darcy, che gli racconta tutto ciò a cui non può partecipare in quanto cane per filo e per segno, ma anche Georgiana e perfino Anne de Bourgh lo mettono a parte dei loro segreti. 
Addirittura, quando Elizabeth rifiuta Darcy dopo la prima dichiarazione a Hunsford, Reggie si sente in colpa per aver incoraggiato il suo padrone, come se gli avesse parlato e lo avesse spinto a farle una proposta. È pur vero che Reggie, sin dai primi incontri con Elizabeth, ha spinto Darcy ad avvicinarsi a lei, malgrado il suo padrone si fosse ripromesso più e più volte di lasciar perdere. 

E alla fine a lui va buona parte del merito per aver perseverato nel cercare di unire Darcy con la giovane tra le sue conoscenze che a lui piace di più, quella Elizabeth Bennet che lui sente così affine a lui, col pedigree forse non impeccabile, ma il cui spirito è perfetto per le esigenze di un grande uomo come Darcy.
Del resto, la Louise riscrive delle scene in modo da inserire il cane nell'insieme - un cane che Jane Austen non aveva certo previsto - rendendo Reggie protagonista incontrastato nella storia d'amore di Elizabeth e Darcy, la star, il supereroe.
When I brought you home that day, you added that spark in my life that I so desperately needed. With you, I could enjoy myself; I could put aside those demands placed upon me by birth and the melancholy that took me at my mother's death. [...] And it was the same with Miss Bennet. From very nearly the first moment I saw her that made me feel different, made me look forward to each day that I might see her; made my heart beat a little faster when I was in her presence; and made me feel that liveliness again that I find so elusive. I believe you knew that. Do not think that I am unaware that you have done everything in your power to bring us together. In many ways, I believe you have been wiser than myself.
Quando ti ho portato a casa quel giorno, tu hai aggiunto alla mia vita quella scintilla di cui avevo un disperato bisogno. Con te potevo divertirmi; potevo mettere da parte quelle richieste che mi erano imposte per nascita e la malinconia che mi aveva colpito alla morte di mia madre. [...] E lo stesso è stato con Miss Bennet. Quasi sin dal primo momento mi sono accorto che mi faceva sentire diverso, mi faceva aspettare con impazienza l'arrivo di un nuovo giorno in cui vederla; faceva battere il mio cuore un po' più forte quando ero in sua presenza; e mi faceva sentire di nuovo quella vivacità che avevo sentito tanto sfuggente. Credo che tu lo sapessi. Non credere che ignori che tu abbia fatto tutto ciò che era in tuo potere per metterci insieme. In molti modi, credo che tu sia stato più saggio di me.


Divertentissimo il quadretto in cui Georgiana teme che il fratello si sia innamorato e possa fare una proposta di matrimonio a Caroline Bingley. In Orgoglio e pregiudizio vediamo Miss Bingley che insiste in continuazione affinché Darcy includa qualche suo commento, dei saluti o delle domande nelle lettere per Georgiana. La ragazza, dunque, vedendo tutti quei riferimenti a Caroline, teme che ella possa essere fin troppo presente nei pensieri del fratello e che la continua menzione del suo nome sia dovuta a un particolare riguardo piuttosto che all'invadenza di Miss Bingley. 

Un punto di vista inedito da cui guardare la storia di Orgoglio e pregiudizio, con scene che tengono presente la natura canina del narratore (motivo per cui non ci viene permesso di partecipare al ballo di Netherfield, per esempio), ma in cui la sensibilità del protagonista è talmente vicina a quella di un essere umano, da farci spesso dimenticare che Reggie non può parlare, leggere e scrivere.

Per i janeites italiani che non leggono in inglese sarebbe una bellissima acquisizione se si potesse tradurre il romanzo in italiano, ma che ve lo dico a fare? 
Tutti i derivati sono interessanti, a maggior ragione quando sono scritti con uno stile scorrevole e preciso come quello di Kara Louise, autrice che ci riproponiamo di rivisitare presto con altri derivati.

  Link utili
☞ Kara Louise in Galleria Ritratti
☞ Sito Autrice 
☞ Blog Autrice 

2 commenti:

Sophia Rose ha detto...

I'm glad you enjoyed this story. I've only read one book with a dog narrator and I loved it. Now I want to read Reggie's story, too. Nice review!

Gabriella Parisi ha detto...

Thank you for popping in, Sophia! It was a very interesting POV, even though I often forgot the narrator was a dog! Reggie was too gifted to be just a dog! ;)

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