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Prigionieri del passato, Hugh e Tess saranno costretti a mettere da parte le proprie antipatie e a collaborare, per sopravvivere e per escogitare un piano per tornare a casa… senza scombussolare il corso della Storia. Ma Tess sarà disposta ad abbandonare l’epoca della sua eroina per ritornare alla vita da single nel Ventunesimo secolo?
Un altro time travel, questa volta con la stessa Jane Austen che viaggia nel tempo, partendo dal 1803 e arrivando ai giorni nostri. La prima persona che incontra è Sofia Wentworth, un'attrice di Bath recentemente tornata nella sua città natale per girare le riprese di una nuova trasposizione de L'abbazia di Northanger. Il problema è che Sofia, malgrado la sua carriera da diva sexy (è stata Batgirl in Batman 2 e 3), si è vista assegnare l'insulso ruolo di Mrs. Allen, un personaggio ridicolo. Ma lei spera che il nuovo ruolo la aiuti a riconquistare il marito Jack Travers, il regista da cui si è separata di recente, e che la dirigerà in questo film. Un peccato che il ruolo di Catherine Morland verrà interpretato da Courtney Smith, la giovane attrice che già l'ha sostituita in Batman 4, e che questa pretenda che Sofia non si trucchi e che indossi degli abiti orribili.
Jane, in seguito a una delusione, arriva nel XXI secolo a causa dell'incantesimo di una strega, che le vuole rivelare chi sarà il suo vero amore. In principio, Sofia ‒ nel sentirle dire più e più volte che lei è Jane Austen, la figlia del reverendo Austen ‒ crederà che sia l'attrice di una candid camera, ma accetterà di portarla a casa sua malgrado la sua stranezza. Comprenderà che è davvero lei dopo qualche giorno di convivenza, quando il suo volume di Persuasione si sbriciolerà e scomparirà dalle loro mani. Essendo arrivata nel futuro, Jane, che nel 1803 non aveva ancora pubblicato nulla, probabilmente non sarà più destinata a scriverlo (il solito effetto farfalla).
Fin dal suo arrivo sul set, Jane ha conosciuto il fratello di Sofia, Fred Wentworth, un professore di letteratura inglese che non ha mai letto Jane Austen (quando ha dovuto fare l'esame su Emma si è limitato a vederne la trasposizione... chissà quale delle tante... per quanto sono fedeli!), che si è trovato per caso sul set e ha ballato in una scena con lei, convinto che lei fosse un'attrice della produzione. E ne rimane convinto a lungo, persino quando si rende conto che per lei tutte le nostre tecnologie sono incredibili; e quando la accompagna a Londra, dove lui ha un impegno di lavoro con dei ragazzi che arrivano dalla Francia, mentre Jane va da sola ‒ con innumerevoli difficoltà ‒ là dove abitava la donna che l'ha spedita nel futuro con il suo incantesimo, in cerca di una sua possibile discendente... solo per scoprire che il palazzo è stato demolito e ricostruito da qualche anno!
Ma Sofia, grazie a un bibliotecario molto premuroso, Dave Croft, riesce a scoprire che fine ha fatto quella donna di oltre duecento anni prima.
Naturalmente ci sono delle piccole imprecisioni. Nel 1803 Jane Austen aveva venduto il manoscritto di Susan, che sarebbe diventato L'abbazia di Northanger solo dopo la sua morte, nel 1817, quindi forse Givney ha perso l'occasione di inserire questo piccolo dettaglio che avrebbe reso la storia davvero molto più convincente per le lettrici che conoscono bene la biografia di Jane Austen. Inoltre, si parla di prime edizioni che esibiscono chiaramente in copertina il nome di Jane Austen, mentre tutti sanno che in nessuna delle prime edizioni, neanche quelle di Persuasione e de L'abbazia di Northanger ‒ in cui pure fu svelato il suo nome ‒ questo compare in copertina. Ma tralasciamo, perché è solo una supposizione di Sofia che le siano state regalate le prime edizioni dalla produzione. Magari era una sua pia illusione.
La storia è molto avvincente, anche se, a un certo punto, mi veniva di urlare quando la mia Jane si era ridotta praticamente a fare da schiava ‒ di sua volontà ‒ per il suo futuro marito. E poi, in un preciso punto sul finale, mentre avevo gli occhi bagnati di lacrime, sono scoppiata a ridere per la reazione di un libraio... che naturalmente non sto a raccontarvi perché sarebbe un supermegaspoiler. Anzi, ancora rido di gusto per l'emozione della scena, quindi il libro è promosso a pieni voti.






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