venerdì 17 luglio 2015

The Sense & Sensibility Screenplay & Diaries di Emma Thompson & Lindsay Doran | Recensione

Carissimi Lettori e Amici di Old Friends & New Fancies,

In previsione di un'indigestione da derivati di Emma, per festeggiare al meglio il Bicentenario, ci siamo avvicinate in questo periodo a un altro romanzo di Jane Austen ovvero Ragione e Sentimento, il primo romanzo pubblicato dalla Cara Zia.
Oltre a So Into You, il retelling moderno e YA in versione Jane Austen Academy di Cecilia Gray, già recensito, abbiamo letto altri due derivati di S&S, ovvero il fumetto della Marvel, da poco pubblicato anche in italiano grazie alla traduzione di Nadia Terranova per Panini e la sceneggiatura e i Diari del film del 1995 di Ang Lee, scritto da Emma Thompson (la sceneggiatrice premio Oscar) con l'introduzione di Lindsay Doran, la produttrice.
Proprio di questi Diari ci occuperemo oggi, data anche la recente programmazione del film su Laeffe (che è andato in onda il 12 luglio scorso).


SCHEDA LIBRO

Autore: Emma Thompson (Prefazione Lindsay Doran)
Titolo: The Sense and Sensibility Screenplay & Diaries
Sottotitolo: Bringing Jane Austen's Novel to Film
Casa Editrice: Bloomsbury Publishing/Newmarket Press
Pagine: 192
Data pubblicazione: 7 dicembre 1995

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RECENSIONE di LizzyGee
Emma = Jane/Bridget

Questo saggio descrive alcune fasi della lavorazione del film Sense and Sensibility 1995 di Ang Lee. 
Sebbene il sottotitolo sia Bringing Jane Austen's Novel to Film (Trasponendo in film il romanzo di Jane Austen), ben poco è riservato alla fase preparatoria o alle scelte dei vari membri del casting.


La Prefazione di Linday Doran racconta il perché della scelta del romanzo (il suo preferito tra quelli di Jane Austen) e la selezione di un regista e di quella particolare sceneggiatrice.
The first movie I produced for Mirage was Dead Again starring Kenneth Branagh and Emma Thompson. I got to know Emma very well over the course of the twelve-week shoot, and it wasn't long before we discovered our mutual passion for Jane Austen. It was clear that she knew the books by heart, and that her appreciation of them was not of the dry, academic sort - she enjoyed them, and she loved their wit as much as she admired their intelligence. Also, she had had the good sense (and the satiric sensibility) to start loving Jane Austen's books when she was nine years old, long before she studied them in secondary school and at Cambridge University.
[Il primo film che ho prodotto per Mirage era Dead Again (L'altro delitto, 1991), con Kenneth Branagh ed Emma Thompson come protagonisti. Ho conosciuto Emma molto bene nel corso delle dodici settimane di riprese, e non è passato troppo tempo prima che scoprissi la nostra comune passione per Jane Austen. Era chiaro che lei conoscesse i libri a memoria, e il suo apprezzamento non era del tipo asciutto e accademico: la divertivano e amava la loro arguzia e la loro intelligenza. Inoltre aveva avuto il buonsenso (e l'ironica sensibilità) di cominciare ad amare i libri di Jane Austen quando aveva nove anni, molto prima di studiarla a scuola e all'università di Cambridge.]
Come per ogni film o sceneggiato tratto da un importante classico, tra la decisione di ricavarne un adattamento per il piccolo o il grande schermo e la pre-produzione passarono diversi anni
Emma Thompson, dopo essere stata scelta come sceneggiatrice, tornava all'ennesima stesura dello script ogni volta che terminava la lavorazione di un film, sino ad avere la versione definitiva, che è quella che si può leggere nella parte centrale di questo volume.


Numerose sono le variazioni dal romanzo originale. Tanto per cominciare le età dei personaggi. Avendo pensato a se stessa nel ruolo di Elinor, anche se la produttrice dice che le è stato affidato dopo, tutte le età vengono sfasate per essere coerenti con una Elinor trentaseienne (anziché diciannovenne!) Così Mrs. Dashwood (Gemma Jones) ha cinquant'anni anziché quaranta e il colonnello Brandon (Alan Rickman) quaranta anziché trentacinque.
Per snellire la rosa dei personaggi, poi, Sir John Middleton è vedovo e vive con la suocera, Mrs. Jennings, mentre il ruolo dei Palmer è notevolmente accresciuto e Mr. Thomas Palmer, interpretato da un magistrale Hugh Laurie, ha un riscatto finale ben evidente.


Ci sono anche delle variazioni riguardo ai personaggi che vengono solo citati ma non appaiono. Eliza, la cugina di cui era innamorato Brandon, non è idonea a essere una buona moglie perché povera anziché munita di una ricca dote come nel libro (e, per questo, costretta a sposare il fratello primogenito). È Mrs. Jennings a raccontare per sommi capi la storia di Eliza a Elinor mentre sono ancora a Barton Park, e non, più avanti, lo stesso Brandon.
Lucy Steele è figlia unica e arriva a Barton con i Palmer molto prima che nel libro. Poco male, dato che la Thompson ha preferito evitare a Edward la visita a Barton Cottage, che sarebbe avvenuta molto dopo l'arrivo di Lucy, con un incontro che poteva rivelarsi conflittuale così presto nella storia.
Il tempo che intercorre tra la rivelazione di Lucy e la partenza per Londra è brevissima, per cui Elinor non ha neanche il modo di metabolizzare lo shock e di crogiolarsi silenziosamente nell'angoscia come nel romanzo.


Il comportamento di Willoughby viene spiegato da Brandon e non da Willoughby stesso a Elinor mentre Marianne è malata a Cleveland. A lui, tuttavia, è affidata una struggente scena finale, mentre guarda da lontano la donna che ha amato, e a cui ha rinunciato per denaro, mentre sposa il colonnello Brandon.

Greg Wise (John Willoughby)
Combe Magna, che nel romanzo è a trenta miglia, qui è a poca distanza, e si vede dalla collina, conferendo alla scena sotto la pioggia in cui Marianne cade malata, un'ulteriore drammaticità. Poi, con una scena gemella di quella in cui Marianne incontra Willoughby,


la giovane viene riportata a casa tra le braccia di Brandon.


Nella terza parte del libro Emma Thompson racconta giorno per giorno quello che accade sul set e la sua interazione con il resto del cast con un tono che è una via di mezzo tra le Lettere di Jane Austen medesima e il Diario di Bridget Jones di Helen Fielding, suo contemporaneo.
Grazie a questo "giornale di bordo" scopriamo delle piccole chicche, come per esempio lo svenimento di Kate Winslet a causa delle lunghe ore di riprese sotto la pioggia gelida di maggio, da brava Marianne!


O ancora, le lamentele della Jane Austen Society per la scelta di Hugh Grant, ritenuto troppo bello per il ruolo di Edward Ferrars. Tra l'altro, appena finì di girare le riprese in cui compariva come Edward, Hugh Grant fu colto in flagrante con una prostituta a Hollywood, mentre il film era ancora in lavorazione, e Emma Thompson ne fa menzione nei Diari. Un'entrata che fa riferimento allo stesso episodio si può trovare anche nel Diario di Bridget Jones di Helen Fielding, in cui entrambi gli attori che divennero poi protagonisti maschili dell'omonimo film (Colin Firth e Hugh Grant) vengono citati. 
E, sempre parlando di Bridget Jones, le freddure di Gemma Jones (Mrs. Dashwood), sembrano aprirle le porte al ruolo di Pam Jones, la madre di Bridget.


Fantastica in Appendice la lettera che Imogen Stubbs/Lucy Steele scrive a Elinor, alcuni anni dopo il matrimonio con Robert Ferrars, come esercizio di immedesimazione nel personaggio voluto dal regista Ang Lee prima dell'avvio delle riprese. 

Una lettura molto interessante per scoprire i retroscena del film e l'amore di Emma Thompson per Jane Austen. Peccato che nei suoi Diari l'attrice/sceneggiatrice abbia preferito tralasciare il rapporto che, proprio durante le riprese, si instaurò tra lei e Greg Wise/John Willoughby, da cui ha avuto una figlia nel 1999 e che ha sposato nel 2003. Ma così si sarebbe trasformato il libro in romanzo rosa...


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