Dopo il Gruppo di Lettura, oggi recensiamo il romanzo che ci ha accompagnato per tre settimane a ottobre,
il nostro secondo Gruppo di Lettura per questo Bicentenario di Emma.
Alexander McCall Smith è stato scelto oculatamente da Harper Collins per il Jane Austen Project, che ha già visto le firme di Joanna Trollope sul retelling di Sense and Sensibility e quella di Val MacDermid su quello di Northanger Abbey. Ad aprile 2016, inoltre, uscirà la versione moderna di Pride and Prejudice (che si chiamerà Eligible) scritta da Curtis Sittenfeld.
Emma (A Modern Retelling)
di Alexander McCall Smith
di Alexander McCall Smith
il nostro secondo Gruppo di Lettura per questo Bicentenario di Emma.
Alexander McCall Smith è stato scelto oculatamente da Harper Collins per il Jane Austen Project, che ha già visto le firme di Joanna Trollope sul retelling di Sense and Sensibility e quella di Val MacDermid su quello di Northanger Abbey. Ad aprile 2016, inoltre, uscirà la versione moderna di Pride and Prejudice (che si chiamerà Eligible) scritta da Curtis Sittenfeld.
SCHEDA LIBRO
Titolo: Emma
Sottotitolo: A Modern Retelling
Casa editrice: The Borough Press (Harper Collins)
Pagine: 368
Data pubblicazione: 6 novembre 2015
Descrizione: L'estate dopo aver finito l'università, Emma Woodhouse torna a casa nel villaggio di Highbury per prepararsi al lancio della sua attività di designer d'interni. Poiché nutre grandiosi progetti per il futuro, Emma ritorna a casa del padre, un ipocondriaco che vive seguendo una dieta ferrea di vegetali e integratori vitaminici.
Presto Emma diventa amica di Harriet Smith, un'ingenua ma affascinante assistente insegnante in una scuola gestita dalla stravagante Mrs. Goddard. Harriet ispira Emma a fare le cose che le riescono meglio: offrire una guida ai meno saggi sulle cose del mondo e fare buon uso delle sue doti di combina-matrimoni.
Per fortuna, quell'estate le offre abbondanti opportunità per farlo, poiché molti amici, sia nuovi che di vecchia data, sono attratti nella sfera di Emma, che non sempre fornisce consigli giudiziosi. Tra essi ci sono Frank Churchill, l'attraente figliastro della sua ex-governante; George Knightley, il cognato di Emma e suo carissimo amico; l'affascinante ma borioso Philip Elton e, naturalmente, la perfetta (e perfettamente irritante) Jane Fairfax.
La satira discreta di Alexander McCall Smith e la sua delicata sensibilità vecchio stile dimostrano di essere perfette per far rivivere l'arguzia di Jane Austen e i suoi personaggi. Malgrado le carrozze siano state sostituite dalle Mini Cooper e il tè dal cappuccino, la storia di Emma resta splendidamente immortale.
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Ero sicura che Alexander McCall Smith avrebbe fatto un ottimo lavoro, lasciando inalterati i caratteri dei personaggi austeniani, pur trasponendoli in chiave moderna e, in effetti, sotto questo punto di vista, il romanzo non mi ha affatto delusa.
Michael Gambon, Mr. Woodhouse in Emma BBC 2009 |
The only entirely safe car, Mr. Woodhouse felt, was one kept resolutely in the garage.
[Mr. Woodhouse aveva la sensazione che l'unica macchina del tutto sicura fosse quella tenuta senza eccezioni nel garage.]Una piccola, ironica, perla di saggezza che sarebbe potuta uscire benissimo dalla penna di Jane Austen, se solo avesse saputo cosa fosse un'automobile.
Emma riesce a comprarsi comunque una macchina, malgrado i timori del padre. Lo fa minacciandolo di acquistare un'automobile senza verificare prima che abbia passato tutti i test di sicurezza pretesi da Mr. Woodhouse, optando così per una "very British" Mini Cooper color British Racing Green.
Anche l'interazione di Mr. Woodhouse con Miss Taylor all'inizio del romanzo rivela molto di Emma, senza quasi presentarci ancora la dichiarata protagonista del libro!
La scelta di una governante scozzese, con tutta la sua praticità e il buonsenso, mi è sembrato un modo per cercare di dare un po' dell'equilibrio dello stesso McCall Smith a Mr. Woodhouse, a cui, probabilmente, l'autore si sentiva particolarmente legato per un fattore anagrafico, ma di cui - forse - non condivideva l'allarmismo.
Dunque McCall Smith ha messo un po' di sé in entrambi i personaggi, che si sono rivelati protagonisti indiscussi della prima parte del libro.
Miss Taylor svolge un lavoro un po' obsoleto per i nostri tempi e, infatti, trema al pensiero di perdere il lavoro quando Mr. Woodhouse decide di mandare le figlie in collegio.
L'uomo, però, non aveva nessuna intenzione di licenziare l'istitutrice delle figlie, l'unica persona da cui tollera di essere contraddetto nelle sue fissazioni, come se fosse un membro della sua bizzarra famiglia e non una dipendente.
Con una piccola dose di egoismo, Miss Taylor trova dunque una soluzione per la scuola delle ragazze; tuttavia, quando Isabella è ormai sposata ed Emma va a Bath all'università, Mr. Woodhouse, per tenerla con sé, cambia la denominazione del lavoro di Miss Taylor - ma non le sue effettive incombenze -, da governante delle figlie a sua segretaria.
È come se Miss Taylor fosse per lui una moglie senza il "fastidio" dei gravosi (e poco salutari) obblighi matrimoniali.
Gwyneth Paltrow (Emma) e Greta Scacchi (Miss Taylor/Mrs. Weston) in Emma 1996 |
Quello che non mi ha convinto moltissimo è l'ambientazione: sia il periodo storico - i giorni nostri - che il paesino della provincia inglese, che McCall Smith ha scelto di lasciare quasi invariati. Sì, Hartfield è stato trasferito dal Surrey in Norfolk, probabilmente per allontanarlo da Londra e avvicinarlo invece a Cambridge, la cittadina universitaria che rivestirà un ruolo piuttosto importante nella storia).
St. John's College a Cambridge: è qui che Jane Fairfax ha studiato musica |
Per fortuna, Emma viaggia e ha visto il mare, al contrario della sua omonima austeniana!
Però l'uso di cellulari, computer e internet mi sono sembrati forse troppo limitati.
Insomma, McCall Smith, per non rischiare di perdere aderenza al romanzo originale, non osa immergerlo a 360° nel XXI secolo, lasciandolo in un periodo indefinito che non sa né di carne, né di pesce.
Ancora, il poco discostarsi dall'originale circa l'origine e la professione dei vari personaggi, li rende poco credibili.
Frank Churchill, Miss Bates e Jane Fairfax sono poco più che comparse, dei personaggi che non riusciamo a percepire a tutto tondo, mentre Harriet Smith è piuttosto presente e molto meno svampita del personaggio austeniano, ma il suo background di figlia illegittima oggi non ha nulla di straordinario. E Philip Elton è viscido in modo diverso dal personaggio di Jane Austen, una vittima forse più innocente del suo predecessore nel match-making di Emma, che si rivelerà per lui davvero disastroso!
Inoltre, la lunga introduzione, con presentazione dei personaggi secondari a parere di McCall Smith più rilevanti, toglie spazio alla storia vera e propria, tanto che vediamo pochissimo sia Emma - molto più antipatica e cattiva della Emma di Jane Austen, ed è quanto dire! - che Mr. Knightley, il cui ruolo è pressoché invariato, ma appare di rado e interagisce pochissimo con Emma, tanto da non farci vedere l'alchimia tra i due personaggi. Ma forse questo dipende anche dal fatto che gli uomini non sono bravi a scrivere storie d'amore coinvolgenti...
Un libro che speriamo di vedere comunque tradotto presto in italiano, se non altro per lo stile ineccepibile e l'ironia di Alexander McCall Smith, che mantiene invariata quella della sua ispiratrice.
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