mercoledì 28 gennaio 2015

Emma di Yoko Hanabusa | Recensione

Carissimi Amici e Lettori di Old Friends & New Fancies,

Si dice che errare sia umano e perseverare diabolico.
Ebbene sì, devo aver deciso di intraprendere la strada dell'inferno, dal momento che, non paga dall'aver rimpianto il tempo sprecato a leggere il manga di Pride and Prejudice, ho fatto un secondo tentativo con Emma.
A mia discolpa c'è da dire che sono le mie prime esperienze con i fumetti giapponesi e che non volevo abbandonare il genere senza aver verificato cosa i disegnatori nipponici potessero offrire in omaggio alla scrittrice dello Hampshire.  
Quindi ho acquistato una copia di Emma nella trasposizione di Yoko Hanabusa, tradotta in italiano per GOEN da Alessandro Pastore. 
Vediamo un po' se riesco a salvare qualcosa dal fuoco di Cassandra...



SCHEDA LIBRO
Autore: Jane Austen, Yoko Hanabusa
Titolo: Emma
Traduzione di Alessandro Pastore
Edizioni GOEN
Pagine: 128
Data pubblicazione: 31 ottobre 2012
Descrizione: Emma, bella, ricca e intelligente. Ama combinare matrimoni, nonostante lei stessa ignori cosa sia veramente l'amore. anche nei confronti dell'amico dall'animo nobile, Mr Knightley, Emma non riuscirà ad essere sincera fino in fondo, tanto da provocargli alcune delusioni. Ma quando girerà la voce che il matrimonio dell'amico è imminente, i suoi sentimenti reali verranno a galla e...?! Dal capolavoro immortale di Jane Austen.

RECENSIONE di LizzyGee

Che confusione... Sarà perché ti amo!

e 1/2 (?)

Tutto zucchero e caramello questo manga di Emma, che riassume in 128 pagine quello che è il volume più corposo di Jane Austen. Molti si sono infatti lamentati perché avrebbero preferito che le vicende del quarto romanzo di Jane Austen venissero sviluppate in più volumi. In realtà, secondo me, non è questo il problema di questa graphic novel. Se è vero che i tagli non si addicono ai romanzi di Jane Austen, è pur vero che Emma celebra il quotidiano, le piccole cose futili di ogni giorno, che in un fumetto possono essere benissimo tralasciate per far posto ai fatti salienti, che mai come in Emma sono piuttosto ridotti (parliamo sempre rispetto alle altre opere di Jane Austen, naturalmente).
Quindi devo dire che non ho sofferto i tagli come nelle trasposizioni grafiche di Orgoglio e pregiudizio (Marvel e Manga Classic).
Sia ben chiaro: è un fatto che Jane Austen perda tantissimo nel passaggio al fumetto, perché i suoi meravigliosi personaggi a tutto tondo si schiacciano tra le pagine della graphic novel, diventando bi e anche mono-dimensionali. Un vero peccato!

Un altro piccolo pregio rispetto a Orgoglio e pregiudizio (parlo sempre del manga con i disegni di Po Tse) sono gli sfondi, che in questo caso sono eccezionalmente eseguiti, dettagliati e perfetti per il romanzo di Jane Austen. 
La mancanza dei siparietti comici tipici della cultura giapponese, che così poco mi erano piaciuti nell'altro fumetto, poi, è un ulteriore merito. 
I disegni in generale sono più gradevoli, a parte la tendenza a generare un po' di confusione. Ci sono infatti troppi personaggi con caratteristiche fisiche simili (sono tutti biondi e alti!), e tenendo presente che le ragazze hanno tutte gli occhioni languidi da manga, è difficile distinguerle. Per fortuna Jane Fairfax e Mr. Knightley si differenziano dagli altri grazie ai capelli scuri.

Ma la confusione del titolo della mia recensione non è dovuta (solo) a questo. 
Innanzi tutto, una delle cose che ho più apprezzato la prima volta che ho letto Emma (di Jane Austen) è che l'eroina davvero non cercasse per sé l'amore o il matrimonio come tutte le sue coetanee del periodo (sebbene si ostinasse a cercarli per le sue amiche), e che l'amore per Mr. Knightley sia cresciuto gradualmente e lei ne sia stata consapevole soltanto poco prima della fine (e il lettore poco prima di lei). In questo manga è invece lampante sin dalla prima pagina che Emma abbia un debole per Mr. Knightley e che speri di sposarlo, anche se poi, quando vede Frank Churchill, quasi quasi cambia idea. 
Quindi già lo svolgimento del romanzo è viziato da questi presupposti.

Ho poi fatto una fatica immane nel leggere i fumetti troppo fitti. Sì, giusto, non mi devo lemantare se, date le 128 pagine, si sia cercato di infilare quante più informazioni possibili. Tuttavia, l'alternanza dialoghi-pensieri sparsi sulla pagina talvolta come se fossero stati lanciati così a caso, mi lasciava parecchio disorientata. Tanto più che mi ritrovavo a storcere il naso per via di alcune imprecisioni o di quanto detto prima, pensieri troppo "affettuosi" di Emma verso Mr. Knightley.

Ok, sorvoliamo sulle imprecisioni, a parte una passeggiata scandalosa di Emma sul cavallo di Frank Churchill e la povera Jane Fairfax che, anziché compagna, giovane di pari livello di Miss Campbell (il Colonnello Campbell era un commilitone del tenente Fairfax, e dopo la sua morte questi si era preso cura della figlia Jane, crescendola assieme alla propria figlia), diventa qui la sua istitutrice, un lavoro sì dignitoso ma degradante, tanto che quando Mrs. Elton insiste per trovare a Jane un impiego del genere, ne sono tutti inorriditi, malgrado la necessità.

La confusione diventa però estrema quando il traduttore si mette a giocare con il tu e il voi come se fossero intercambiabili! Tanto più che in Emma il voi è d'obbligo, dal momento che la ragazza non ha il coraggio di chiamare per nome di battesimo il suo amato neanche dopo che si sono scambiati le loro dichiarazioni d'amore.
"«Mr. Knightley». Mi avete sempre chiamato «Mr.Knightley»; ed essendoci abituato non ha un suono così tanto formale. Eppure è formale. Voglio che mi chiamiate in un altro modo, ma non so quale."
"Mi ricordo che una volta vi ho chiamato «George», in una delle mie crisi di amabilità, circa dieci anni fa. Lo feci perché pensavo che vi avrebbe offeso, ma, dato che non avete sollevato obiezioni, non l'ho più fatto."
"E ora non potete chiamarmi «George»?"
"Impossibile!" Non vi chiamerò mai altro che «Mr. Knightley». Non prometterò neanche di eguagliare l'elegante concisione di Mrs. Elton, chiamandovi Mr. K. Ma prometto", aggiunse subito, ridendo e diventando rossa, "prometto che per una volta vi chiamerò con il vostro nome di battesimo. Non dirò quando, ma forse potrete indovinare dove; nell'edificio in cui N. prende M. nel bene e nel male." (Emma, cap. 53. Traduzione di G. Ierolli)
In definitiva una lettura passabile, ma troppo confusionaria, piena d'imprecisioni e di romanticherie stucchevoli che riducono il romanzo di Jane Austen a un romanzetto rosa privo di pregi e d'ironia.

1 commenti:

Pila ha detto...

Anche io non leggo manga e via dicendo e non mi è particolarmente piaciuto, né questo né gli altri su Ragione e Sentimento e P&P. Tutto troppo freddo e asciutto..

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