Titolo: The Other Mr Darcy (Did You Know Mr. Darcy Had an American Cousin?)
Autore: Monica Fairview
Editore: Sourcebooks Landmark
Data pubblicazione: 1 Ottobre 2009
Pagine: 368
Sinopsi
In questo sequel estremamente originale della scrittrice inglese Monica Fairview, la nostra eroina è Caroline Bingley. Caroline ha il cuore veramente spezzato quando Mr Darcy sposa Lizzy Bennet, cioè, finché non incontra l’affascinante cugino americano comprensivo…
Mr Robert Darcy è affascinante laddove Mr Fitzwilliam Darcy è orgoglioso, e resta stordito nel trovare la bella Caroline che singhiozza al matrimonio di suo cugino. Un amore così profondo, pensa, è raro e prezioso. Per lui è quasi amore a prima vista. Ma questi inglesi possono essere altezzosi e scoraggianti. Come può Robert far capire alla giovane signora, che è comprensibilmente mortificata per essere stata scoperta in un momento così vulnerabile, quanto sia dalla sua parte e la comprenda?
RECENSIONI:
- Old Friends 2, New Fancies 4 (e Caroline Bingley non gioca) di LizzyGee
- Two is meglio che One! (citazione da un noto spot pubblicitario, N.d.A.) di LizzyP
- Un concetto che la mente non considera (anzi, due) di LizzyS
Recensione di LizzyGee
Old Friends 2 – New Fancies 4
(e Caroline Bingley non gioca)
Gradevolissimo sequel di Pride and Prejudice, in cui compare Robert Darcy, il cugino americano di Fitzwilliam. Si tratta di un uomo molto affascinante, molto somigliante al cugino di Pemberley, a parte gli occhi di un profondo blu, laddove quelli di Fitzwilliam sono castani.
Nove mesi dopo il matrimonio Elizabeth richiede la presenza di Jane a Pemberley, dopo aver perso il bambino che portava in grembo. Il messaggero che si reca a Netherfield è proprio Robert Darcy, il cugino americano. Mentre Jane e Bingley si affrettano al capezzale di Elizabeth, le due sorelle Bingley (Louisa Hurst è rimasta vedova un mese dopo il matrimonio di Darcy), con Robert Darcy ed il Colonnello Fitzwilliam intraprendono la strada del Nord immergendosi in un mondo più comune, lontano dall’alta società, dai balli e dagli svaghi mondani, un mondo di guardiani di oche, di fiere del bestiame, di venditori ambulanti e feste paesane. Caroline Bingley, al contrario di sua sorella, si gode i passatempi della gente comune, coadiuvata da Mr Darcy che, da bravo americano, è tutto l’opposto di suo cugino: non ha nulla di ermetico, è una persona schietta e diretta, ma proprio per questo non può essere definito un gentleman.
Anna Chancellor, Crispin Bonham-Carter e Lucy Robinson i Bingleys (Pride & Prejudice BBC 1995) |
Fra spostamenti in massa a Pemberley, poi a Londra e nuovamente e Pemberley, Caroline porterà a termine la sua maturazione, diventando una giovane donna che non ha nulla da invidiare a qualsivoglia eroina di romance.
Kelly Reilly (Caroline Bingley Pride & Prejudice 2005) |
Pezzi degli scacchi in avorio di Dieppe |
Per le New Fancies, un punto doppio va assolutamente al protagonista maschile, Robert Darcy che, nonostante i suoi modi diretti e forse meno altolocati di quelli del cugino, è di fatto un vero gentleman.
Christina Cole (Miss Bingley Lost in Austen 2008) |
Un punto ancora a Mr e Mrs Olmstead, due vecchi pettegoli, ma di buon cuore, che si preoccupano per la reputazione di Miss Bingley e mi hanno ricordato vagamente Mrs Jennings di Sense and Sensibility.
Per il resto, tutti i personaggi sono come dovrebbero essere, Wickham non compare, ma è colui che porta scompiglio per ben due volte fra i nostri amici, Lydia è sempre Lydia e Louisa, da vedova, prende il posto di sua sorella Caroline nei panni di giovane donna a caccia di un buon partito nella buona società.
L’Inglese è molto scorrevole, piuttosto vicino a quello di Jane Austen, e, nonostante The Other Mr Darcy sia americano, non ho risentito di nessun americanismo evidente. Robert Darcy è più franco nel parlare, forse, ma mai sguaiato.
Una bella partita fra Old Friends e New Fancies, dunque, con Caroline Bingley che non si può classificare in nessuna delle due categorie, dato che, sebbene sapessimo già chi fosse, in questo sequel è piacevolmente trasformata!
Recensione di LizzyP
Two is meglio che One!
(citazione da un noto spot pubblicitario, N.d.A.)
Talvolta capita che un giorno speciale e felice per qualcuno, sia tragico e dannato per qualcun altro...
...e tale è stato per Caroline Bingley il giorno delle nozze di Elizabeth Bennet e Mr Fitzwilliam Darcy da quando Zia Jane concluse il suo romanzo...finché, la brava Monica Fairview, pensò di cambiare il finale cui Caroline sembrava destinata...dando ragione al proverbio che recita “chiusa una porta, si apre un portone”!
Così, la fine di Orgoglio e Pregiudizio, conosce un nuovo inizio per l’altezzosa Miss Bingley, esattamente nell’infausto giorno in cui tutto le pare perduto: dopo anni trascorsi nei confini della sua ombra, in costante ricerca di ogni piccola attenzione, certa di riuscire prima o poi a rendersi piacevole quanto basta per aspirare al ruolo di moglie...il suo Darcy è perso per sempre...per l’inspiegabile bellezza di due occhi castani!
Immagino le molte Janeites davanti a questa recensione armate del giusto scetticismo riguardo al personaggio di Caroline Bingley, il medesimo approccio della sottoscritta verso questo sequel inaspettatamente sorprendente e molto ben scritto.
Così, la fine di Orgoglio e Pregiudizio, conosce un nuovo inizio per l’altezzosa Miss Bingley, esattamente nell’infausto giorno in cui tutto le pare perduto: dopo anni trascorsi nei confini della sua ombra, in costante ricerca di ogni piccola attenzione, certa di riuscire prima o poi a rendersi piacevole quanto basta per aspirare al ruolo di moglie...il suo Darcy è perso per sempre...per l’inspiegabile bellezza di due occhi castani!
Immagino le molte Janeites davanti a questa recensione armate del giusto scetticismo riguardo al personaggio di Caroline Bingley, il medesimo approccio della sottoscritta verso questo sequel inaspettatamente sorprendente e molto ben scritto.
La possibile entrata in scena di un Mr Darcy in versione americana, in qualità di cugino dell’originale inglese, non è poi così inverosimile, ma se sembrasse tale, vi assicuro che la Fairview è riuscita a ritrarre un personaggio credibilissimo, giocando sulla somiglianza fisica con il Darcy della Austen, sebbene contrastante in termini di comportamento e carattere; egli è inquadrato perfettamente nello spirito liberale americano e meno legato alle convenzioni dell’etichetta, l’autrice ribalta l’introversione del Darcy inglese in una cameratesca estroversione, aggiungendo al tutto un pizzico di sano sense of humor che ci rammenta non poco il punto di forza della nostra Lizzie...ma a consacrare l’irresistibilità di questo Darcy american style si aggiungono due sinceri occhi azzurri dal fascino esotico, ciliegina su una torta già invitante, non è vero? Confessatelo mie care, Vi siete già innamorate! :)
Adesso provate a mettervi nei panni dell’insopportabile Miss Bingley, sorpresa nel momento più drammatico e privato della sua vita...immaginate di svelarne in un istante le debolezze, la fragilità, stillate nelle lacrime della disperazione, che scoprono un’insperata sensibilità umana, di cui, erroneamente, credevamo non fosse capace.
Robert Darcy entra esattamente in quel frangente nella vita scombussolata di Caroline, testimone involontario delle sue lacrime e della rassegnazione, per lei, sconosciuto custode di tale segreto, che determina l’assegnazione dei ruoli in gioco, nell’immediato prologo del romanzo.
Robert Darcy entra esattamente in quel frangente nella vita scombussolata di Caroline, testimone involontario delle sue lacrime e della rassegnazione, per lei, sconosciuto custode di tale segreto, che determina l’assegnazione dei ruoli in gioco, nell’immediato prologo del romanzo.
La prima scena è, forse, la più importante per l’evoluzione dell’intera trama, un’ottima situazione che cattura l’attenzione del lettore e non la lascia sino alla fine, confermando la genialità dell’idea-origine incentrata sull’ambiguo personaggio di Caroline.
La Fairview svolge con intelligenza gli eventi successivi all’episodio-chiave iniziale, giocando sul contrasto dei caratteri dei due protagonisti, coinvolti, loro malgrado, in viaggi, situazioni, peripezie in cui si muovono secondo le proprie opposte convinzioni, dove Robert Darcy appare evidentemente a suo agio, aperto all’avventura e indifferente alle condanne del ton, mentre Caroline si scontra perennemente con la realtà delle cose, scoprendola migliore e spesso realizzabile rispetto alle alte aspirazioni prospettatele dall’artefatta idea di esistenza insegnatale sin da bambina.
La Fairview svolge con intelligenza gli eventi successivi all’episodio-chiave iniziale, giocando sul contrasto dei caratteri dei due protagonisti, coinvolti, loro malgrado, in viaggi, situazioni, peripezie in cui si muovono secondo le proprie opposte convinzioni, dove Robert Darcy appare evidentemente a suo agio, aperto all’avventura e indifferente alle condanne del ton, mentre Caroline si scontra perennemente con la realtà delle cose, scoprendola migliore e spesso realizzabile rispetto alle alte aspirazioni prospettatele dall’artefatta idea di esistenza insegnatale sin da bambina.
Gli equivoci e gl’imbrogli dell’alta Società, finiscono, difatti, per mettere Caroline al centro di pettegolezzi pericolosi per la sua buona reputazione, che, come ben sappiamo, per una dama dell’epoca significava “tutto”, salvata in extremis da un intraprendente, eppure, tanto galante, Mr (Robert) Darcy, sempre opportunamente presente in questi momenti cruciali, il solo a comprendere l’animo sensibile che l’alterigia di lei nasconde, poiché il solo ad avere decifrato in quel primo disastroso incontro, la chiave di lettura dei suoi pensieri.
Il cambiamento di Caroline è repentino, come lei stessa ricorda negli ultimi capitoli, soli pochi mesi la dividono da quel pianto, sebbene carichi di eventi di ogni sorta; ella si scopre migliore con gli occhi di Robert Darcy, come se si vedesse realmente per la prima volta, egli l’ha scoperta nuda, nella fragilità delle sue emozioni più intense, l’ha vista nella sua forma più vera, spogliata dai preziosi abiti dell’ipocrisia e della superbia cui era stata educata ad indossare, l’ha sorpresa nel momento più drammatico della sua fragilità...avrebbe potuto giocare con lei, tenerla in pugno con un tale segreto nelle sue mani, avrebbe potuto agire come lei stessa avrebbe fatto in una situazione ribaltata...ma Robert Darcy si dimostra quel Gentiluomo cui lei non dava titolo, unicamente per uno stupido criterio di convenienza!
Tutto questo gioco di orgoglio e pregiudizio non vi ricorda qualcosa?
Il cambiamento di Caroline è repentino, come lei stessa ricorda negli ultimi capitoli, soli pochi mesi la dividono da quel pianto, sebbene carichi di eventi di ogni sorta; ella si scopre migliore con gli occhi di Robert Darcy, come se si vedesse realmente per la prima volta, egli l’ha scoperta nuda, nella fragilità delle sue emozioni più intense, l’ha vista nella sua forma più vera, spogliata dai preziosi abiti dell’ipocrisia e della superbia cui era stata educata ad indossare, l’ha sorpresa nel momento più drammatico della sua fragilità...avrebbe potuto giocare con lei, tenerla in pugno con un tale segreto nelle sue mani, avrebbe potuto agire come lei stessa avrebbe fatto in una situazione ribaltata...ma Robert Darcy si dimostra quel Gentiluomo cui lei non dava titolo, unicamente per uno stupido criterio di convenienza!
Tutto questo gioco di orgoglio e pregiudizio non vi ricorda qualcosa?
Il personaggio di Caroline, se ci pensiamo, proviene dal medesimo status sociale di Mr Darcy, sebbene i loro comportamenti nel romanzo della Austen siano molto diversi; eppure, la condizione iniziale di Caroline non è poi così dissimile da quella di Fitzwilliam! Entrambi palesano una forma di aperto sdegno e pregiudizio verso determinate sfere della Società; entrambi si atteggiano superiori, in realtà, difendono se stessi dalle possenti mura dell’alterigia; entrambi si trovano, ironia della sorte, implicati con le persone che giudicano inferiori, persone che sproneranno entrambi a svelare se stessi, ammettendo i propri errori e migliorando il proprio carattere, sino a scoprire un nuovo positivo concetto d’esistenza.
Così, Robert Darcy, con la sua sfacciata intraprendenza, incrina le sicurezze di Caroline, nello stesso identico modo in cui Elizabeth Bennet destabilizza Fitwilliam, mettendo in discussione la presunzione della sua infallibilità.
Un’ottima partita, davvero.
Caroline si trasforma davanti ai nostri occhi ancora increduli per la cecità che faceva di lei un personaggio indelebile nella sua negatività, ma la sua evoluzione soggetta alla potenza dell’esperienza diviene ovvia nella sua rapidità, così, ci ritroviamo a camminare sulle orme di questa nuova impensabile eroina, inconsapevolmente ammirati nella scoperta dell’esistenza di un animo sensibile, insicuro, quasi, potremmo dire, appena nato...una versione romantica di “Nata ieri”, poiché la lezione da imparare riguarda i sentimenti e le emozioni e la delicata questione dell’essere se stessi.
Caroline rivaluta la sincerità delle relazioni con le persone del suo passato, conoscendoli nuovamente attraverso la ragionevolezza scevra dell’orgoglio e del pregiudizio, liberandosi dalle ossessioni di cui era prigioniera per sua stessa volontà, vivendo la rabbia, l’amore, la paura, il dolore come per la prima volta, comprendendo, infine, la sofferenza causata dalle proprie azioni passate.
Così, Robert Darcy, con la sua sfacciata intraprendenza, incrina le sicurezze di Caroline, nello stesso identico modo in cui Elizabeth Bennet destabilizza Fitwilliam, mettendo in discussione la presunzione della sua infallibilità.
Un’ottima partita, davvero.
Caroline si trasforma davanti ai nostri occhi ancora increduli per la cecità che faceva di lei un personaggio indelebile nella sua negatività, ma la sua evoluzione soggetta alla potenza dell’esperienza diviene ovvia nella sua rapidità, così, ci ritroviamo a camminare sulle orme di questa nuova impensabile eroina, inconsapevolmente ammirati nella scoperta dell’esistenza di un animo sensibile, insicuro, quasi, potremmo dire, appena nato...una versione romantica di “Nata ieri”, poiché la lezione da imparare riguarda i sentimenti e le emozioni e la delicata questione dell’essere se stessi.
Caroline rivaluta la sincerità delle relazioni con le persone del suo passato, conoscendoli nuovamente attraverso la ragionevolezza scevra dell’orgoglio e del pregiudizio, liberandosi dalle ossessioni di cui era prigioniera per sua stessa volontà, vivendo la rabbia, l’amore, la paura, il dolore come per la prima volta, comprendendo, infine, la sofferenza causata dalle proprie azioni passate.
Una riconciliazione con i personaggi protagonisti del romanzo austeniano è, forse, la morale migliore per questo romanzo delizioso, il quale, più che un sequel di Orgoglio e Pregiudizio, può considerarsene una nuova versione, anche se successiva in termini di tempo, con un opportuno cambio di protagonisti...sebbene uno di questi, resti un sempre affascinante e ben accetto Mr Darcy!
Recensione di LizzyS
Un concetto che la mente non considera (anzi, due)
Difficile, infatti, considerare l'idea di un "altro" Mr Darcy: egli è unico ed irripetibile, meravigliosa creazione della magia e della sensibilità di Jane Austen. Inutile cercare altrove, di Darcy ce n'è uno solo, e vive a Pemberley, Derbyshire, Austenland.
Altrettanto impossibile da considerare è l'idea di una Caroline Bingley protagonista di un intero romanzo e, addirittura, figura positiva!
Altrettanto impossibile da considerare è l'idea di una Caroline Bingley protagonista di un intero romanzo e, addirittura, figura positiva!
Una splendida Caroline: Anna Chancellor (da Pride and Prejudice, BBC, 1995) |
Soprattutto, in questo stesso momento ci presenta anche l'altro, quel secondo Mr Darcy impossibile da considerare ma che è lì, per certi aspetti molto simile al primo, unico, originale, Fitzwilliam Darcy ma che mostra subito anche una marcata differenza (l'essere di sangue Britannico ma cresciuto a Boston non può non determinare una miscela di opposti)...
Rhett Butler rivela la propria presenza nella biblioteca in cui Scarlett, credendo di essere sola, si è lasciata andare... |
Questa importante scena iniziale mi è apparsa subito come una divertente rivisitazione in chiave austeniana e Regency di un'analoga scena di un famoso romanzo statunitense, Via col Vento (Gone with the wind): il primo burrascoso incontro tra Scarlett O'Hara e Rhett Butler.
Come in quel caso, e come è lecito aspettarsi, ne nasce una schermaglia che è destinata a riverberarsi sul rapporto tra i due protagonisti durante le pagine successive.
E mentre tale rapporto lentamente ma inesorabilmente si trasforma, anche Caroline matura e trasfigura sotto i nostri occhi realizzando pienamente quanto appena accennato dalla stessa Jane Austen nel capitolo 61 di P&P:
Come in quel caso, e come è lecito aspettarsi, ne nasce una schermaglia che è destinata a riverberarsi sul rapporto tra i due protagonisti durante le pagine successive.
E mentre tale rapporto lentamente ma inesorabilmente si trasforma, anche Caroline matura e trasfigura sotto i nostri occhi realizzando pienamente quanto appena accennato dalla stessa Jane Austen nel capitolo 61 di P&P:
Miss Bingley was very deeply mortified by Darcy's marriage; but as she thought it advisable to retain the right of visiting at Pemberley, she dropt all her resentment; was fonder than ever of Georgiana, almost as attentive to Darcy as heretofore, and paid off every arrear of civility to Elizabeth.
(Miss Bingley rimase profondamente mortificata dal matrimonio di Darcy; ma dato che ritenne opportuno mantenere il diritto di far visita a Pemberley, abbandonò ogni risentimento, fu più affettuosa che mai verso Georgiana, quasi premurosa come prima con Darcy, e saldò tutti gli arretrati di cortesia con Elizabeth. - trad. di G. Ierolli)
Certo, sotto le pieghe delle schermaglie tra l'apparentemente inflessibile Britannica e l'apertamente spontaneo Americano sembra di vedere la materializzazione su scala ridotta dello scontro più cruento tra il vecchio dominatore e le giovani ex colonie, anche se solo sotto l'aspetto filosofico e culturale.
Come sempre, ognuna delle due parti deve solo imparare dall'altra. E Caroline dovrà imparare a lasciarsi un po' più andare e ad apprezzare le persone per ciò che sono, mentre l'altro Mr. Darcy dovrà imparare a tenere un po' a freno la spontaneità quando necessario e ad apprezzare il clima (non solo meteorologico) inglese...
Intorno ai due protagonisti, ritroviamo i nostri amati personaggi di P&P. In particolare, Lizzie e Darcy (Fitzwilliam), che compaiono in pochi ma determinanti momenti e sono perfettamente riconoscibili, fedeli al dettato austeniano (un grande pregio di questo libro!). I benefici del contatto assiduo con i coniugi Darcy anticipati da Jane Austen nelle ultime battute di P&P vengono resi con grande precisione da Mrs Fairview non solo in Caroline ma anche in Kitty, che appare sempre più matura, arrivando ad essere una voce critica verso l'incorreggibile Lydia, ex compagna di avventure adolescenziali... Giustamente, su Mrs Bennet e Louisa Hurst la magia dei Darcys non ha alcun potere: quest'ultima, in particolare, resta fedelissima a se stessa, anzi, addirittura peggiora forse a causa di una vedovanza che le provoca una noia insopportabile...
Il pregio di Mrs Fairview sta proprio nell'abilità di dare corpo al canovaccio tracciato da Jane Austen con la leggerezza e l'ironia del caso regalandoci un divertente ma coerente sequel davvero sui generis. Decisamente da leggere!
Il giudizio finale delle Lizzies
MOTIVAZIONE: È un ottimo sequel, in cui gli old friends sono assolutamente fedeli a se stessi, e le new fancies sono sapientemente delineate e piacevolmente accattivanti. Inoltre la struttura di base di Orgoglio e Pregiudizio viene ribaltata con uno scambio di ruoli, in cui Caroline Bingley compie un percorso analogo a quello già affrontato da Mr (Fitzwilliam) Darcy, nella maturazione e nell'abbandono di un'immotivata altezzosità. Assolutamente da tradurre!
3 commenti:
Thank you for sharing such an excellent review. This book looks delightful.
Mannaggia Claire, senza volerlo, ho letto, ed ho scoperto del matrimonio fra Elisabeth e Darcy, anche se, scusa se te lo dico, ma dalle prime pagine, si capisce,
Comunque, indubbiamente le attrii per MIss Bingley e la Caroline, son state scelte dovere, un tantino altezzose, ma proprio un tantino....!
Son quasi tentata di verdmi il film, ma non cederò alla tentazione, anche cperhè, mi perderei il meglio, come è stato per Sense an Sensibility
@Sara: Ma scusa, era logico che, leggendo la recensione di un sequel prima di leggere Orgoglio e Pregiudizio avresti avuto anticipazioni sulla trama!!!
@Sophia Rose: This book IS delightful! We hope to arrange a Reading Group for The Darcy Cousins, another sequel by the same author, Monica Fairview, next year!
We hope you would like to read it with us!
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